Psicologia nello sport: il progetto You'll Never Walk Alone fa tappa allo stadio Del Conero di Ancona

Psicologia nello sport: il progetto You'll Never Walk Alone fa tappa allo stadio Del Conero di Ancona
ANCONA- You’ll Never Walk Alone" primo ed unico programma di affiancamento psicologico gratuito per un’intera categoria di calciatori professionisti, promosso e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA- You’ll Never Walk Alone" primo ed unico programma di affiancamento psicologico gratuito per un’intera categoria di calciatori professionisti, promosso e realizzato da Associazione Italia Calciatori e Lega Pro con il patrocinio dell’Associazione Italiana degli Psicologi dello Sport,  ha fatto oggi (19 aprile) tappa ad Ancona in casa del club biancorosso. Allo stadio "Del Conero" l' U.S. Ancona guidata dal tecnico Marco Donadel ha ricevuto Giovanni Marchi e Giacomo Bindi rappresentanti di Lega Pro, la dottoressa Marcella Bonous psicologa dello sport, Andrea Fiumana e Bianca Maria Mettifogo di AIC.

LEGGI ANCHEMelchiorri è già pronto per Recanatese-Ancona: «Donadel? Ha riportato aria fresca nel gruppo»

Lo psicologo nello sport

Molto propositiva la partecipazione del team marchigiano. Questo il pensiero dell'attaccante Federico Melchiorri, classe 1987: «Durante la mia carriera non ho dato troppo peso agli aspetti psicologici, ma successivamente mi sono reso conto che è una cosa fondamentale soprattutto per chi come me ha avuto più infortuni nella carriera.  In occasione del primo infortunio potevo giocarmi delle carte in serie A, mentre nel secondo caso è stata una sensazione di sconforto perché il recupero fisico non è stato ottimale. Se fossi stato più attento ai fattori mentali nel secondo caso avrei recuperato più velocemente e questo avrebbe inciso in meglio per la mia carriera».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico