ASCOLI - "Molto difficile ma necessaria la ricerca a tappeto della voce che appartiene al telefonista, colui che ha fatto ritrovare il corpo di Melania Rea due giorni dopo la sua...
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"Gli inquirenti hanno effettuato solo dodici comparazioni. Scoprire chi è il telefonista è fondamentale, perché oltre che per omicidio, Salvatore Parolisi è stato condannato per deturpamento successivo alla morte - prosegue Gentile -. Se si tratta della stessa persona che ha acceso il telefonino di Melania la mattina, e che nel pomeriggio ha chiamato i carabinieri, questo scagionerebbe dalla seconda accusa Parolisi, che la mattina del 20 aprile 2011 era sicuramente a casa". "Salvatore Parolisi è molto determinato e crede ancora nella giustizia", conclude l’avvocato. "E' un processo che sotto il profilo tecnico non sta in piedi. Ci sono grossi buchi nell’indagine e dal questo punto di vista, il telefonista ne è l’emblema". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico