Mara Venier, il retroscena: «Sono andata in onda ma ero preoccupata per la polmonite di mio marito»

Mara Venier, il retroscena: «Sono andata in onda ma ero preoccupata per la polmonite di mio marito»
«Mio marito ha avuto una polmonite molto grave, ero distrutta ma l’ha superata», confessa Mara Venier. La conduttrice di Domenica In ha spiegato...

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«Mio marito ha avuto una polmonite molto grave, ero distrutta ma l’ha superata», confessa Mara Venier. La conduttrice di Domenica In ha spiegato in un'intervista a Libero di essere andata in onda nonostante le preoccupazioni per la salute del marito Nicola Carraro. Racconta tutto ora che il peggio è passato, ma ammette le difficoltà affrontate nel mese di dicembre. La pandemia da coronavirus avrebbe sconvolto l'Italia due mesi dopo.


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«Ha cominciato con febbre, poi è andato in ospedale. Il professore del Gemelli ha visto la lastra, ha detto che era grave. Facevo 'Domenica In' ed ero distrutta. Ma lui ce l’ha fatta, l’ ha superata». Il compagno si trovava a Santo Domingo e il dubbio che abbia contratto il Covid-19 è arrivato solo in seguito: «È tornato a Roma prima di Natale e siamo andati al Gemelli, ma adesso, con il senno di poi, penso: non è che ha avuto il coronavirus?».

Mara Venier ha continuato ad andare in onda anche durante il lockdown, quando molte trasmissioni Rai sono state sospese. Lo stop è durato solo una settimana: «Quella famosa in cui è scoppiato tutto. Il vice ministro Sileri era risultato positivo, dovevo averlo ospite, mi sono molto spaventata. Avevo tredici persone in studio. Da quella giornata gli ospiti in studio non ci sarebbero più stati. Ho pensato sinceramente di fermarmi. Poi, parlando, con il direttore di rete Coletta e il direttore generale Salini, ho cambiato idea. Mi hanno dato la forza di tornare. Ero molto spaventata per me, faccio parte dell' età a rischio».


Riprendere con lo studio vuoto e le videochiamate non è stato semplice a livello emotivo: «Ho fatto una puntata sugli abbracci che ha fatto piangere mezza Italia. Ogni due per tre mi si stringeva un nodo in gola e mi veniva da singhiozzare. Non era la difficoltà di non avere più gli ospiti e l'orchestra. Sull'improvvisazione sono forte, è cosa mia. Era la paura. Lo choc». Intanto, da Viale Mazzini sembra confermata la durata del programma fino al 28 giugno. 


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Corriere Adriatico