Influencer, illegale ritoccare foto o usare filtri senza dichiararlo: la legge contro «l'insicurezza sociale» in Norvegia

Influencer, vietato ritoccare le foto senza dire che sono modificate: la legge anti fake in Norvegia
Una nuova legge in Norvegia rende illegale per gli inserzionisti e gli influencer dei social media condividere foto promozionali online senza dichiarare che le immagini sono...

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Una nuova legge in Norvegia rende illegale per gli inserzionisti e gli influencer dei social media condividere foto promozionali online senza dichiarare che le immagini sono state ritoccate. L'emendamento al Marketing Act norvegese ha lo scopo di contrastare gli standard di bellezza irrealistici trasmessi ai più giovani dalle piattaforme social.

 

Un'etichetta governativa come contrassegno

La legge, approvata dal parlamento norvegese l'11 giugno, introdotta come parte di un disegno di legge del Ministero norvegese per l'infanzia e la famiglia, garantirà che i post in cui viene ritoccato un corpo di una persona siano chiaramente contrassegnati da un'apposita etichetta progettata dal governo.

 

 

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Nello specifico la nuova legge, che si applicherà solo dopo la decisione del re, riguarderà qualsiasi alterazione che influisca sull'aspetto delle dimensioni del corpo, della forma o della pelle, compreso anche l'uso di semplici filtri. Si legge «L'inserzionista e la persona che progetta l'annuncio devono inoltre garantire che l'annuncio in cui la forma, le dimensioni o la pelle di un corpo siano state modificate mediante ritocchi o altre manipolazioni, sia contrassegnato».

 

 

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Questa legge interesserà anche tutte le aziende che fanno pubblicità sui social che ritoccano i loro post per migliorare le proprie campagne pubblicitarie e mira a contrastare i contenuti che «giocano sull'insicurezza sociale, la cattiva coscienza, la bassa autostima o contribuiscono alla pressione del corpo». Il ministero norvegese ha affermato: «Si spera che la misura dia un contributo utile e significativo per arginare l'impatto negativo che tale pubblicità ha in particolare sui bambini e sui giovani».

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Corriere Adriatico