Alcuni lo conosceranno per “Tre metri sopra il cielo” altri invece per “Scusa ma ti chiamo amore”. Stiamo parlando di Federico Moccia. Lo scrittore, regista e sceneggiatore di 59 anni ha coronato il suo sogno: Federico Moccia , infatti, si è laureato in lettere moderne.

Con uno scatto in cui si mostra con la corona d’alloro addosso, lo scrittore ha presentato la tesi di laurea su Facebook: «Due visioni comparate dell’amore: Jack London e Federico Moccia, differenze e affinità di stile, visione e ispirazione attraverso il tempo». 

L'argomento della tesi su se stesso ha scatenato le polemiche sui social: molti gli utenti che hanno ironizzato sulla carriera dell'artista. Ecco cosa è successo.  

Federico Moccia il post sui social

«Voglio condividere con voi questo mio risultato: mi sono laureato in lettere moderne! La cosa più bella è stato ringraziare l'autore che mi ha fatto innamorare della scrittura: Jack London con il suo romanzo Martin Eden. Io avevo 13 anni», ha esordito lo scrittore con grande orgoglio.

Federico Moccia ha deciso di inserire se stesso nella comparazione letteraria tra due opere che parlano d'amore: «E dopo tanto tempo l'ho ringraziato in un modo speciale, con la mia tesi: "Due visioni comparate dell'amore: Jack London e Federico Moccia, differenze e affinità di stile, visione e ispirazione attraverso il tempo." E sono contento perché ho trovato dei professori speciali, hanno ascoltato la discussione della mia tesi divertendosi, vedendo le difficoltà di due scrittori che in tempi diversi parlavano d'amore e che all'inizio non hanno trovato una casa editrice e alla fine hanno incontrato il successo». 

Le polemiche sui social

I commenti al veleno non si sono fatti attendere. Sotto al post condiviso su Facebook e su Twitter molti utenti hanno commentato la scelta «bizzarra» dello scrittore di portare una tesi su se stesso: «Ma quanta umiltà deve avere Federico Moccia per parlare di se stesso davanti a una commissione?», ha commentato qualcuno. «Federico Moccia si è laureato con una tesi su se stesso. Tre metri sotto il ridicolo», ha ironizzato qualcun altro.