Corona: «In carcere zero istinto sessuale con Silvia prendo la "pillolina" e duro ore»

Fabrizio Corona e Silvia Provvedi
MILANO – “Per i primi tre mesi in carcere l’istinto sessuale, che poi risveglia un po’ tutto, svanisce a causa dei farmaci che ti somministrano per...

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MILANO – “Per i primi tre mesi in carcere l’istinto sessuale, che poi risveglia un po’ tutto, svanisce a causa dei farmaci che ti somministrano per rincoglionirti e farti passare le giornate. Poi a un certo punto ti devi svegliare”. Fabrizio Corona parla della sua intimità in una lunga intervista a “Chi”: “Hai due possibilità – ha spiegato alla rivista in edicola mercoled' 18 luglio -  o diventi un animale e approfitti di un detenuto gay, o pensi alla tua compagna e provi a capire se là sotto funziona tutto (…) Masturbarsi in carcere significa prima di tutto pianificare un sistema per farlo. Ma prima devi sentire pronto a “sentire” nuovamente sensazioni spente. L’uomo perde la sua dignità, i farmaci smorzano tutto. Io ho reagito”.




Ora è tornato al fianco della compagnia Silvia Provvedi: “Non ho mai nascosto di far uso dell’“aiutino”. Molti pensano che sia un gioco per strappare risate, in realtà non è così. Anteriormente alla prima carcerazione la mia attività sessuale era regolare. In carcere, però, hanno iniziato a drogarmi con degli psicofarmaci che ammazzano il desiderio. Totalmente. Per questo quando esci e hai voglia di spaccare il mondo, anche e soprattutto sessualmente, il primo pensiero vola alla “pillola magica”. Io ne faccio uso, lo faccio per me, ma anche per la mia compagna. Duro due orette piene. Non male. Questo lo trovo romantico”.



Un accenno anche al matrimonio (“Sul matrimonio sono d’accordo. Silvia sa già che, se tutto andrà bene, il prossimo anno vorrei sposarla”) e al passato flirt con Monica Bellucci: “Ero poco più che maggiorenne quando conobbi Monica Bellucci. Mio padre lavorava per la Rai e faceva un programma che si chiamava Italians. Arriva lei, bella, bellissima. Ricordo tutte le sensazioni di quel momento. Chiacchieriamo un po’, c’era complicità tra noi. Però ero un ragazzino e non ho avuto la forza di portare avanti quel flirt che era iniziato”.
 
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Corriere Adriatico