Fabrizio Corona, a 4 mesi dall'uscita dal carcere, si è raccontato al Corriere delle Sera in un'intervista condotta da Raffaella Cagnazzo. L'ex re dei paparazzi...
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«Ci sono stati vari fenomeni mediatici, io però sono un fenomeno che dura da venti anni perché poi per durare devi sapere mischiare notizie vere e false, sfruttando le storie d'amore, la cronaca. Fai business, ma devi saperlo fare», ha spiegato. Corona ha parlato dei suoi problemi con la giustizia, senza risparmiarsi: «Fabrizio Corona è vero nelle battaglie giudiziarie perché lì tiro fuori i miei principi e me la gioco alla pari con chi mi deve giudicare. Penso di essere stato una vittima della giustizia sotto tanti punti di vista, l'unico nel genere ad affrontare le avversità. E per questo oggi sono immortale, sono uno che dopo quattro cadute all'interno si è rialzato ed è diventato più famoso di prima».
Non nasconde i suoi interessi verso la politica ed è molto critico nei confronti del nuovo governo che si è formato: «Non stimo le persone del nuovo governo e non reputo preparato il nuovo ministro della giustizia», poi prosegue: «Non escludo che tra dieci anni entro in politica. La legge Severino oggi non me lo permette, ma potrei fare un partito come Grillo, raccogliere consensie poi mandare avanti un nome altisonante».
Corona parla anche di Don Mazzi, che nel periodo della detenzione aveva parlato di Fabrizio come di un'anima smarrita, ma aveva anche avuto parole dure nei suoi confronti. «Lui è un pietoso, un buffone», afferma l'ex re dei paparazzi con durezza, «Non mi ha mai visto, va in tv solo per apparire. È il nulla assoluto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico