Dopo il decesso di Leonardo Ceccarelli, il ragazzo di 24 anni colto da malore mentre si trovava in palestra, la procura nella persona della dottoressa Barbara Trotta ha disposto...
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Leonardo, per dieci giorni, è rimasto attaccato alla vita attraverso dei macchinari che gli permettevano la respirazione artificiale. I medici del policlinico di Tor Vergata (che avevano diagnosticato la grave patologia) avevano evidenziato la totale assenza dei parametri vitali. Ma i genitori che si erano rivolti all’avvocato Marco Maietta avevano chiesto comunque che venisse prolungato il trattamento terapeutico.
Fino alla fine hanno sperato in un miracolo, hanno sperato che il loro unico figlio si potesse risvegliare da quel coma nel quale era sprofondato. L’altra sera invece è arrivata la triste notizia del decesso. Gli amici lo descrivono come un ragazzo serio e posato che amava lo sport e la vita sana. L’ ictus che lo ha colpito ha lasciato parenti ed amici sgomenti.
«Non mi sento bene, mi gira la testa»: sono state queste le ultime parole di Leonardo quella sera maledetta in palestra prima di cadere sul pavimento privo di sensi. La tragedia si è consumata davanti agli occhi del suo più caro amico. Sembra che il ventiquattrenne già dalla mattina avesse manifestato una sorta di malessere. Tanto che aveva telefonato all’amico dicendogli che con tutta probabilità avrebbe saltato la palestra. Poi invece c’era stato un ripensamento ed aveva deciso di recarsi nella sala fitness di via Berna a Frosinone. Ma arrivato in palestra è caduto sul pavimento. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico