MILANO - Un diploma all'alberghiero, il tennis a livello agonistico, la pubblicità, un album musicale, il poker, la tv: a scorrere il curriculum vitae di Filippo...
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Il mondo dello spettacolo è sempre stato il suo obiettivo?
«Nella vita ho fatto davvero tantissime cose, ma la cosa che mi è sempre piaciuta di più, fin da piccolino, sono i programmi tv. Mia nonna quando tornavo a casa invece di farmi vedere i cartoni mi metteva davanti a "Pronto Raffaella", su Rai1. La mia fidanzata si stupisce spesso che io non conosca i vecchi cartoni e in effetti ne conosco pochi ma in compenso sono un esperto di programmi tv: sono cresciuto con "Ok il prezzo è giusto" e "Il gioco delle coppie".
Nel 2006 ha partecipato al Grande Fratello, è stato difficile emanciparsi da quell'esperienza?
«Sì perché quando esci hai quell'etichetta là, è inevitabile. Ma io non rinnego nulla, lo rifarei, mi sono divertito e se non l'avessi fatto non sarei qua al Messaggero a fare questa intervista e non starei facendo "Tale e quale". È inutile girarci intorno, è partito tutto da lì».
E poi?
«Poi devi essere bravo tu a fare delle scelte. Piano piano ho cercato la mia strada, senza fretta: ho fatto l'inviato su Rai1 per un propramma che conduceva Claudio Lippi. Ho fatto delle prime serate sempre su Rai1... cose carine e centellinate, sono stato attento».
Ed è arrivata la conduzione di Temptation Island...
«Sì, se non fosse capitato probabilmente a questo punto avrei dovuto fare altro... Mi è capitata questa occasione e ora il "Tale e quale". Ma la strada è ancora molto lunga».
Per la terza puntata del programma condotto da Carlo Conti (questa settimana eccezionalmente in onda sabato anziché venerdì, alle 21.25, Rai1) vestirà i panni di Califano. Una bella responsabilità...
«Eccome, non posso neanche andare in giro per Roma: mi dicono tutti "mi raccomando, porta in alto il nome del Califfo". Mi è venuta l'ansia ma sono molto contento».
Dove si vede tra 10 anni?
«Tra 10 anni davvero non lo so però il mio sogno è fare il conduttore e più di tutto mi piacerebbe presentare un game show». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico