FERMO - Habemus vino! Vale proprio dirlo con tutto l'entusiasmo del caso dopo un'estate all'incontrario metereologicamente parlando. Habemus vino. Scongiurata la paura...
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"Nonostante la stagione, avremo un vino di ottima qualità", così conclude Falcioni. Secondo un'analisi del direttore dell'istituto marchigiano di tutela vini, enologo Alberto Mazzoni: "Abbiamo vissuto un anno senza inverno e senza estate. Abbiamo avuto un autunno perenne. L'agricoltore, che sa di vivere in una casa senza tetto, è esposto a tutto. Nonostante questo l'esperienza degli enologi, degli agronomi e dei produttori, ha consentito, seppur difronte a un'annata difficile, la capacità di ottenere un 10 per cento in più di produzione". Si dovrà attendere il mese di settembre per tirare le somme. Sarà il mese giudice dei vini fermani e non solo. Mazzoni prosegue: "Questo mese potrà cambiare le sorti di quest'annata. L'unica certezza che posso darvi è che gli agricoltori hanno investito di più con trattamenti. I costi, purtroppo, si sono alzati. La partita è tutta da giocare e bisogna essere positivi. La conferma? Un grappolo che lo scorso anno pesava 180 grammi, quest'anno pesa 300 grammi".
ORA I GIORNI PIU' IMPORTANTI
In attesa della vendemmia i produttori ci raccontano quello che sta accadendo tra i loro vigneti. Fatica, lavoro, e qualche volta anche qualche preghiera affinché il raccolto vada bene e settembre regali ampie giornate di sole. Il dirigente della Cantina Ortenzi di Fermo, Christian Ortenzi ci spiega le problematiche, e le previsioni, incontrate durante quest'estate bizzarra: "La nostra produzione è di tipo artigianale. Nonostante questo, nonostante le avversità climatiche, possiamo confermare di avere dei grappoli di ottima qualità. Per noi sarà una buona annata. Fine settembre primi di ottobre partiremo con la raccolta e siamo certi di far uscire le stesse bottiglie dello scorso anno: 20mila". Le previsioni metereologiche non sembrano destare troppe preoccupazioni. Ora spetta al sole giocare la partita più importante. Ce lo conferma Giorgio Savini dell'azienda agraria Savini Rubicini "Santa Liberata" di Lido di Fermo: "Queste saranno le settimane più importanti. La vera essenza del grappolo si sta formando ora". Ma la raccolta non è ancora iniziata? "No. Siamo in ritardo di circa 10 giorni e noi siamo prettamente a biologico. Stiamo tutti aspettando nella clemenza del tempo. La qualità entra ora nell'acino". Chi si è salvato precedentemente ed è riuscito a salvare la quantità, oggi dovrà attendere ancora un mese per ottenere una produzione ottimale. Dura la vita di chi va in base alle stagioni, soprattutto se queste non si presentano. Savini conclude: "Noi ogni anno produciamo circa 70 ettari di vigneto". I produttori locali confermano i dati coldiretti del 10 per cento di produzione in più rispetto alla media nazionale. Il fermano regge e non resta che vedere il bicchiere (di vino) mezzo pieno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico