TORRE SAN PATRIZIO - Giovedì pomeriggio, giorno della rapina, ce l’aveva messa tutta per non sembrare preoccupato davanti a moglie e figlio il tabaccaio di Torre San...
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Dell’episodio precedente «non parlava da un po’ ma non credo l’abbia superata e adesso tutto riaffiora». Una donna forte e saggia che aggiunge «ho sempre detto a mio marito di non opporre resistenza in questi casi, non ne vale la pena e ieri Sandro mi ha detto che si è ricordato queste parole davanti a quei due». La coppia ha due figli e il piccolo che giovedì pomeriggio era a Torre San Patrizio fatica a dormire, ha paura. Erano in quattro nel locale e la signora che s’è vista puntare la pistola alla tempia si è sentita male. La speranza ora è che i carabinieri di Montegiorgio possano fare piena luce sulla vicenda. Già un elemento nuovo è emerso dalle indagini: i rapinatori in azione a Villa Zara erano arrivati su un’auto rubata. Oltre alle impronte repertate nel locale e alle immagini delle telecamere è sull’auto che vanno concentrate le ricerche. Bisognerà capire intanto che fine abbiano fatto le targhe rubate a Torre San Patrizio, se sono servite a coprire le vecchie targhe del mezzo trafugato chissà dove per commettere la rapina. Certo è che nel piccolo Comune di 2mila anime un episodio del genere non si era mai verificato. Un episodio che scuote e fa salire indignazione e paura. Due sentimenti che corrono sui social: «è incredibile quello che sta accadendo» si legge online. Il sindaco Giuseppe Barbabella tra sconcerto, frustrazione e rabbia dice «abbiamo superato il limite, le forze dell’ordine hanno le mani legate, va rivista la legislazione, non c’è certezza della pena e i delinquenti entrano ed escono di galera in 24 ore. Non è questione di colore della pelle, di comunitari o extracomunitari, oggi si delinque a prescindere. Non c’è sicurezza, non c’è certezza e non sappiamo cosa fare. La soluzione deve partire dall’alto, dalle leggi da rifare e dagli uomini di governo che dovrebbero essere meno interessati alle quisquilie e più partecipi ai problemi dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico