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SERVIGLIANO - Quando alle ore 19 di martedì sera al Coal in via Giovanni XXIII è entrato quel ragazzo con felpa e cappuccio in testa, occhiali scuri e mascherina, annunciando il classico “Fermi tutti questa è una rapina”, qualcuno in prima ipotesi ha pensato si trattasse di uno scherzo.
Solo quando il rapinatore ha estratto il coltello puntandolo alla pancia del cassiere l’evidenza di quanto stava accadendo è stata chiara.
Lo spavento
Tutti i clienti in fila per pagare si sono subito allontanati riparandosi verso il banco salumi. Tutti tranne una signora, in quel momento di spalle all’ingresso, che non si è accorta di quanto stesse succedendo. In quel momento per i pagamenti erano in servizio una cassiera e un cassiere. La prima ha consegnato i soldi dell’incasso senza colpo ferire, mentre il cassiere ha tentato di opporre resistenza. E a quel punto il malvivente gli ha puntato il coltello alla pancia.
La ricostruzione di quanto accaduto è dettagliata nella ripresa delle telecamere interne al supermercato e a raccontarla è lo stesso titolare Stefano Santoni, che però in quel momento non era presente. «Da quanto si vede dalle telecamere è avvenuto tutto velocemente e la paura di quanto accaduto c’è stata più dopo a ripensarci che nel mentre - racconta -. Subito dopo sono intervenuti i carabinieri della locale stazione con il supporto dei militari della compagnia di Montegiorgio guidati dal capitano Canale, allertati prontamente da un cliente. E pure la Scientifica che, proprio come si vede nei film, ha rilevato le impronte presenti sul cassetto dei soldi che il rapinatore aveva toccato. Sicuramente si tratta di un ragazzo italiano e i carabinieri, che potrebbero avere una qualche idea, continuano serratamente le indagini per risalire all’identità del malvivente».
La catena
Quello di Servigliano è solo uno dei quattro negozi Coal di Santoni. Gli altri tre sono a Monte San Pietrangeli, a Piane di Montegiorgio e ad Amandola. «Quella di ieri (martedì, ndr) è stata la prima rapina a mano armata subita - conclude il titolare -. Giusto una ventina di anni fa, nel vecchio negozio sotto casa, avevamo avuto un furto con scasso e dopo aver rotto una vetrina durante l’orario di chiusura i ladri si erano portati via l’intera cassa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico