PORTO SANT'ELPIDIO - La strategia la stanno studiando Comune e Regione: "Faremo come a Senigallia". Erosione costiera. Ieri è partita la richiesta alla regione da parte del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il comune di Porto Sant'Elpidio è in possesso dei risultati degli studi commissionati all'Università Politecnica delle Marche ed è pronto a partire. La prima azione servirà a proteggere le infrastrutture del lungomare, “sulla base del progetto e del metodo utilizzato a Senigallia, che ha dato buoni risultati” dice il vice sindaco e assessore all’Ambiente e Difesa della costa Annalinda Pasquali. Il riferimento è ai sacchi in geo-tessuto che trattengono il materiale presente nell'arenile. Si tratta di una sorta di “scogli naturali”. Per Senigallia è stata l'azienda Tessilbrenta di Pove del Grappa, in Veneto, ad elaborare il sistema di contenimento della sabbia in sacchi riciclabili di tessuto ad alta resistenza, geo-contenitori denominati StopWave. Sacchi che, una volta riempiti, pesano una tonnellata ciascuno e che riuscirebbero, secondo lo studio dell'Università Politecnica delle Marche, a interrompere e azzerare i danni delle mareggiate. In pratica i sacchi arrivano a sostituire le scogliere nelle loro funzioni. La soluzione dei sacchi, secondo Pasquali "non sarà l'uovo di Colombo, ma a Senigallia ha dato buoni risultati".
Non saranno utilizzati i sacchi messi a disposizione dalla regione. "Prenderemo quelli prodotti da una ditta italiana, gli stessi utilizzati a Senigallia (cioè gli StopWave, ndr), che hanno determinate caratteristiche tecniche" sostiene il vicesindaco, sicura sui tempi di realizzazione dei lavori. "Contiamo entro la fine di ottobre di riuscire a concludere questa prima fase, cioè il posizionamento dei sacchi sull'arenile di Porto Sant'Elpidio" dice Pasquali. Quindi seguirà la fase numero due: l'intervento sulle scogliere e i pennelli. Intervento che sarà anticipato da molteplici incontri con gli operatori balneari, chiamati a dire la loro opinione al riguardo. Il primo incontro per discutere del piano di difesa della costa con i balneari è previsto per il 12 settembre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico