MONTEGRANARO - Un caso di scabbia tra i bambini. Lo hanno scoperto alla scuola materna. Un caso di scabbia ha messo in allarme i genitori dei bambini della scuola...
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L'attenzione, da parte della scuola, è massima ma la situazione è sotto controllo, dato che, almeno per ora, si tratta di un caso isolato, come conferma la direttrice didattica dell'Istituto comprensivo di Montegranaro Annalena Matricardi. "Non ci saranno né disinfestazioni né tantomeno chiusure semplicemente perché non ce n'è bisogno - rassicura la preside - se ci saranno ulteriori problemi con altri bambini avremo questa pomata a disposizione. Non è dissimile dai pidocchi come situazione. La differenza è che l'acaro della scabbia è un po' più anomalo e pericoloso. Teniamo la situazione sotto controllo".
La situazione sarà anche sotto controllo, ma i genitori degli altri bambini non dormono sonni tranquilli. Preoccupazione c'è e qualcuno ha chiesto una disinfestazione dei locali scolastici. D'altro canto, la scabbia si diffonde maggiormente in ambienti con condizioni igieniche non ottimali, per cui il timore che il contagio sia avvenuto a scuola (anche se non accertabile) crea un certo allarmismo.
La scabbia è una malattia in costante aumento da diversi anni in Italia, se si pensa che nel 2013 i casi riscontrati furono quasi seimila. Le tracce visibili si presentano come linee corte, ondulate, rossastre o scure sulla superficie della pelle, concentrate in modo particolare attorno al polso e tra le dita. I contagiati possono anche sviluppare un'eruzione cutanea con un eritema costituito da pustole rosse in rilievo. Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito, che può peggiorare di notte o dopo un bagno caldo, quando l'attività degli acari aumenta a causa del caldo. L'infezione da scabbia inizia con piccole protuberanze dolorose, vesciche o pustole che si rompono quando vengono grattate. Le zone del corpo che vengono colpite più frequentemente dalla scabbia sono le mani e i piedi, la parte interna del polso e la zona ascellare, ma anche i gomiti e le zone intorno al petto, i genitali, l'ombelico e le natiche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico