Inferno di fuoco nel casolare a Cascinare: Filippo Mattiozzi muore a 55 anni, intossicato dalle esalazioni

Inferno di fuoco nel casolare a Cascinare: Filippo Mattiozzi muore a 55 anni, intossicato dalle esalazioni
SANT’ELPIDIO A MARE - Ha provato a combattere le fiamme divampate dalla canna fumaria, ma la sua abitazione si è trasformata in una trappola di fumo e fuoco che...

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SANT’ELPIDIO A MARE - Ha provato a combattere le fiamme divampate dalla canna fumaria, ma la sua abitazione si è trasformata in una trappola di fumo e fuoco che gli ha tolto la vita. È morto così, ieri pomeriggio, poco dopo le 17, Filippo Mattiozzi. Aveva 55 anni, abitava in via Ariosto, a Cascinare, in un casolare appena fuori dal centro abitato della frazione elpidiense. Un’altra tragedia a Sant’Elpidio a Mare dopo il drammatico incidente stradale di ieri mattina in cui ha perso la vita un ragazzo di 17 anni.

 

Tutte da chiarire le cause che potrebbero aver causato il tragico rogo. L’appartamento, in particolare il primo piano, è stato invaso da un fumo grigio sempre più denso. La precisa dinamica dell’accaduto è ancora al vaglio delle forze dell’ordine. La compagna dell’uomo è riuscita a guadagnare l’uscita, lui è rimasto dentro, verosimilmente ha tentato di arginare l’incendio, mentre partiva la chiamata ai vigili del fuoco di Fermo. Intanto, lungo tutta la via, la colonna di fumo si levava altissima e l’odore si spargeva per tutto il quartiere, attirando gli sguardi preoccupati dei residenti.

I soccorsi

Quando i pompieri e i mezzi della Croce Azzurra sono arrivati, gran parte della casa era ormai danneggiata e le condizioni di Mattiozzi seriamente compromesse. Il 55enne è stato portato fuori dall’appartamento e si è allertata l’eliambulanza, per trasportarlo con la massima urgenza all’ospedale regionale di Torrette. Purtroppo, Icaro, che si era posato a qualche centinaio di metri di distanza, è ripartito senza nessuno a bordo. I sanitari hanno tentato di tutto per rianimare Mattiozzi, ma il suo cuore, nonostante gli sforzi, aveva ormai smesso di battere, asfissiato dalle esalazioni.

Lo choc

La compagna, chiaramente provata e sotto choc, non ha riportato gravi conseguenze. Dopo essere stata visitata dai sanitari, ha trovato accoglienza in casa di alcuni vicini, che hanno cercato di consolarla per la terribile sventura. Intanto, decine di persone hanno raggiunto via Ariosto, assistendo con trepidazione al lavoro dei soccorritori. Le sirene dei mezzi del 118, dei vigili del fuoco e dei carabinieri hanno continuato a lampeggiare a lungo. Complesse le operazioni di spegnimento dell’incendio, che sono proseguite per un paio d’ore. Il fumo ha continuato a fuoriuscire in abbondanza ancora a lungo.

La notizia della morte di Mattiozzi si è diffusa molto rapidamente sia a Cascinare che al capoluogo, dove l’uomo e la sua famiglia sono molto conosciuti. Una persona semplice, genuina, che si poteva incrociare abitualmente in paese. In tanti lo avevano incontrato appena qualche ora prima, indaffarato nei lavori domestici appena fuori casa. Un saluto, qualche battuta, piccoli gesti di una quotidianità stravolta all’improvviso dal terribile incidente. Quello che sulle prime battute sembrava un problema di modesta entità ha assunto in pochi minuti tinte drammatiche e non ha lasciato scampo al povero Mattiozzi. Ancora da fissare i funerali, che dovranno attendere in mattinata il nulla osta all'effettuazione delle esequie.

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Corriere Adriatico