S.Elpidio a Mare, targhe d'oro sparite Contrada San Martino commissariata

Il direttivo dell'Ente Contesa
SANT'ELPDIO A MARE - La contrada San Martino è commissariata. Una decisione dirompente, quella comunicata ieri dall’Ente Contesa, a seguito del furto di 18...

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SANT'ELPDIO A MARE - La contrada San Martino è commissariata. Una decisione dirompente, quella comunicata ieri dall’Ente Contesa, a seguito del furto di 18 targhette dal Secchio storico e degli episodi avvenuti successivamente alla comunicazione dell’ammanco. La contrada è affidata temporaneamente ad una contradaiola, Rossella Nasini. La presidente dell’Ente Alessandra Gramigna ha voluto ripercorrere ieri «Tutte le tappe di una situazione molto delicata». Tutto parte con la comunicazione dell’8 maggio, da parte di San Martino, della mancanza di alcune targhette in oro dal secchio. Il 12 maggio, ad una riunione alla presenza di tutte le contrade, i vertici verdi quantificavano in 18 targhe, 8 della San Giovanni, 9 della Sant’Elpidio, una della Santa Maria. 


«Un’informazione corredata da foto e non dall’esposizione del secchio – precisa Gramigna - Abbiamo deciso all’unanimità di provvedere a sporgere denuncia congiunta da parte di San Martino ed Ente Contesa. Il secchio era integro fino alla festa della vittoria di ottobre, poi è stato tenuto da un numero molto ristretto di componenti del direttivo. Le contrade, da 65 anni a questa parte, hanno la custodia esclusiva del bene, materia disciplinata dal codice civile. Abbiamo contattato il comandante della locale stazione dei carabinieri sabato 13 maggio; essendo fuori sede, ci ha dato appuntamento all’indomani alle 11, ma loro si sono presentati autonomamente a sporgere denuncia due ore prima. A quel punto ho chiesto al presidente di San Martino di restituire il secchio entro 24 ore, per metterlo in sicurezza. Abbiamo atteso altri 6 giorni, per poi effettuare una nuova denuncia per appropriazione indebita, e adottato un provvedimento straordinario di commissariamento della contrada».

Sabato 20 maggio arriva la mail di San Martino, con la disponibilità alla riconsegna, chiedendo che il secchio fosse custodito in una cassetta di sicurezza e di ricevere una copia della chiave. «Una richiesta impensabile – commenta Gramigna – . Fatta salva la presunzione di innocenza, c’è una responsabilità oggettiva da parte di chi custodiva il secchio».
Da qui la scelta del commissariamento, per due ragioni: «Primo, siamo in procinto della Contesa e dobbiamo garantirne lo svolgimento. Non possiamo più riporre alcuna fiducia in un direttivo che riteniamo abbia perso la consapevolezza di cosa sia accaduto. Inoltre dobbiamo evitare che si inneschino meccanismi di ritorsioni tra contrade». Il commissariamento non è un episodio unico nella storia della rievocazione. «E’ accaduto tre volte, una per ciascuna delle altre contrade».

E ora che succede? «Ci aspettiamo di tutto, saranno settimane molto dure, ma non risponderemo alle provocazioni. Vogliamo pensare e sperare che l’attuale direttivo faccia una riflessione e prenda consapevolezza di quanto accaduto, per evitare altri danni alla manifestazione».

Il compito più difficile va a Rossella Nasini, ringraziata dalla Gramigna, a cui è stata affidata provvisoriamente la contrada. «Va posto un freno a questo tutti contro tutti – le sue parole – Non cerco la lite con nessuno. Mi interessa il bene della San Martino e della manifestazione simbolo della città. So di avere un ruolo estremamente difficile. Qualche contradaiolo penserà che mi sia schierata col nemico, non è così. Voglio contribuire a risolvere questa situazione in breve tempo e garantire la partecipazione alla Contesa».
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Corriere Adriatico