Sant'Elpidio a Mare, ucciso a botte: due nel mirino per l'omicidio Marilungo

Sant'Elpidio a Mare, ucciso a botte: due nel mirino per l'omicidio Marilungo
FERMO -  Qualcosa inizia a muoversi nell’inchiesta sul delitto di Stefano Marilungo, l’imprenditore di pompe funebri ucciso da tre balordi per pochi euro e due...

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FERMO -  Qualcosa inizia a muoversi nell’inchiesta sul delitto di Stefano Marilungo, l’imprenditore di pompe funebri ucciso da tre balordi per pochi euro e due collanine d’oro lo scorso 29 aprile a Sant’Elpidio a Mare. L’indagine è portata avanti dal comando provinciale dei carabinieri di Ascoli che da mesi stanno seguendo alcune piste.

Una inchiesta complessa, basti pensare che sono state passate al vaglio più di 18mila veicoli transitati il giorno del delitto nella zona di Via Adige e immortalate dalle telecamere di videosorveglianza. Ma gli inquirenti hanno rivoltato come un calzino anche la vita della vittima, facoltoso imprenditore che insieme al fratello Sergio, anche lui ferito dai tre aggressori, gestiva l’impresa di pompe funebri. Il lavoro degli investigatori sembra ora arrivato a buon punto tanto che potrebbero esserci importanti novità nelle prossime settimane, non appena saranno effettuate ulteriori riscontri su alcuni personaggi finito nel mirino dell’inchiesta. Pochissime le indiscrezioni, si apprende solo che sarebbero almeno un paio le persone identificate e che a vario titolo potrebbero avere avuto un ruolo nel barbaro omicidio di Marilungo.
  
Quel pomeriggio di aprile i tre malviventi suonarono alla porta dell’agenzia come normali clienti. Stefano Marilungo gli ha incautamente aperto. In un attimo i tre si sono scatenati: lo hanno aggredito chiedendogli dove fossero i soldi. L’uomo, terrorizzato, ha risposto di non avere contante in casa scatenando la violenta reazione dei banditi che lo hanno legato mani e piedi, fasciato tutta la testa e il volto con nastro adesivo impedendogli di respirare e lo hanno massacrato di botte. Il fratello Sergio che abita al secondo piano della palazzina ha sentito dei rumori ed è sceso in agenzia per vedere cosa stava succedendo trovandosi di fronte ai tre banditi.
 

L’uomo ha visto i tre malviventi intenti a massacrare di botte il fratello e sotto choc ha tirato fuori il portafogli con dieci euro, ma i banditi che lo hanno riempito di botte e legato a sua volta mani e piedi. Poi si sono dileguati. Sergio è riuscito a liberarsi e si è precipitato in strada per chiedere aiuto ai vicini nel tentativo di soccorrere il fratello, ma quando è tornato nell’agenzia ha trovato Stefano ormai privo di vita. Un delitto efferato che ha fatto seguito a un altro terribile episodio di rapina finita i tragedia avvenuta l’11 marzo scorso, pochi mesi prima, a Montegiorgio e nel corso della quale perse la vita la pensionata Maria Biancucci di 79 anni. Per quella morte è stata arrestata una persona ritenuta l’autore del delitto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico