S.Elpidio a Mare, svuotano la cassaforte La banda delle calzature torna a colpire

L'azienda di Casette visitata dai ladri
SANT’ELPIDIO A MARE Furto e danni per oltre quattromila euro al calzaturificio Railita di Casette d’Ete. Un colpo da professionisti messo a segno in pochi minuti...

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SANT’ELPIDIO A MARE Furto e danni per oltre quattromila euro al calzaturificio Railita di Casette d’Ete. Un colpo da professionisti messo a segno in pochi minuti nella notte. Poco prima era scattato l’allarme nell’outlet di Rodolfo Zengarini. Tutto studiato secondo i carabinieri che indagano. Da come si è mossa la banda doveva essere una gang di professionisti. I militari dell’Arma ritengono che l’allarme scattato a pochi chilometri di distanza dal calzaturificio preso di mira sia stata un’esca. C’erano quattro pattuglie di carabinieri nella zona industriale Brancadoro e i delinquenti hanno fatto scattare l’allarme all’outlet di Villa Luciani per attirare l’attenzione altrove e agire indisturbati. Non avevano fatto i conti con Lorenzo della vigilanza privata che li ha messi in fuga e ha allertato carabinieri e titolari del calzaturificio: fratello e sorella Rossi. 

Gli investigatori sono sulle tracce di quattro uomini ripresi dalle telecamere della Tod’s. Dalle immagini si vedono gli individui a volto coperto camminare svelti. Camminano dallo spaccio Tod’s fino a via Galilei. Manca all’appello il quinto componente della banda. Il palo che ha accompagnato gli altri e non figura nelle riprese. Gli investigatori non hanno elementi sul mezzo utilizzato per gli spostamenti. Probabilmente lo scopo dei ladri non era il furto di calzature, ma di contanti. Miravano alla cassaforte. 

La titolare non ha chiuso occhio ieri notte, ma con la massima disponibilità spiega la dinamica dell’accaduto. Si apprende che i malviventi hanno scavalcato il cancello alto oltre due metri e, una volta in cortile, hanno tagliato i cavi elettrici dal pozzetto all’angolo, ma non sono riusciti a evitare che scattasse l’allarme. Pochi minuti dopo era sul posto il vigilante e i ladri se la sono data a gambe con il bottino, duemila euro, passando per la porta antipanico del retro. La via di fuga più sicura. Per entrare avevano scardinato il portone d’ingresso con un piede di porco. Dentro la fabbrica hanno agito in velocità. Hanno scardinato la cassaforte con un flessibile e prelevato il contante. Quindi sono scappati a piedi prendendo per i campi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico