SANT'ELPIDIO A MARE - Questa mattina il Ris ha effettuato un nuovo sopralluogo all’interno della palazzina di via Adige di Sant'Elpidio a Mare teatro ieri pomeriggio...
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Indagini che si stanno sviluppando in varie direzioni e vengono condotte dei carabinieri coordinate dalla Procura di Fermo per la morte di Stefano Marilungo, morto ieri, con tutta probabilità asfissiato, dopo una rapina messa a segno da tre persone nel magazzino della ditta a Sant'Elpidio a Mare. Al vaglio degli investigatori, tra l'altro, le affinità con un'altra rapina finita male a marzo: il decesso della 79enne Maria Biancucci, in una casa nelle campagne di Montegiorgio, sorpresa da uno o più malviventi, legata e imbavagliata e morta soffocata. E ancora le modalità particolarmente violente con cui i rapinatori avrebbero agito, aggredendo e picchiando Marilungo e il fratello Sergio, di 72 anni, arrivato in suo aiuto. Il tutto, almeno a quanto si apprende, per un bottino piuttosto misero, non ancora quantificato: i tre avrebbero cercato denaro in contanti, nel magazzino e nelle abitazioni dei due fratelli ai piani superiori. Due elementi (le similitudini col caso Biancucci e il modus operandi) che portano le indagini verso piste legate a malviventi dell'Est Europa, anche se non vengo trascurate altre ipotesi.
Il prefetto di Fermo Maria Luisa D'Alessandro ha convocato per il 3 maggio un apposito Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, invitando il procuratore della Repubblica di Fermo Domenico Seccia. In una nota il prefetto esprime «le più sentite condoglianze ai familiari di Stefano Marilungo, vittima di un'azione delittuosa che necessita dell'impegno straordinario di tutto il sistema di pubblica sicurezza presente sul territorio provinciale in piena sinergia e nel rispetto delle rispettive competenze con l'attività investigativa da subito avviata dalla polizia giudiziaria sotto la direzione delle Procura della Repubblica».
I carabinieri stanno acquisendo i video registrati dalle numerose telecamere di sorveglianza presenti nella zona intorno a via Adige. Si tratta sia di quelle istallate dal Comune, sia quelle di sistemi di sorveglianza privati. Materiale che dovrà poi essere messo a sistema per individuare i movimenti di auto e persone nell'orario del delitto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico