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SANT’ELPIDIO A MARE - Il Covid non molla la presa e il Comune corre ai ripari. Niente cerimonia pubblica per il 4 Novembre. Questa la scelta comunicata ieri mattina dal sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi, che parla di «perdurare di una delicata situazione sul fronte dei contagi. La Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate sarà ricordata con l’apposizione di corone d’alloro nella mattinata di domani nei tre monumenti ai caduti (capoluogo, Cascinare, Casette d’Ete) e al capoluogo sarà effettuato l’alzabandiera».
Il report quotidiano al sito della regione Marche, con i positivi per ciascun Comune, fornisce dati impietosi.
Il trend su scala settimanale evidenzia una flessione delle persone in quarantena, dato che la scorsa settimana si era arrivati oltre i 170. Sono aumentati sensibilmente, invece, i positivi. Diverse le classi poste in quarantena, che stanno proseguendo l’attività scolastica in Dad. Ma come ha fatto Sant’Elpidio a Mare a crescere così sensibilmente, specie se si effettua un raffronto con i paesi confinanti, che fanno registrare tutti numeri molto più contenuti?
Molto ha pesato la diffusione del virus in contesti aggregativi, dalla scuola, con le classi dove si sono riscontrate positività sia tra gli alunni che tra i docenti, sia per il focolaio della bocciofila elpidiense. La tendenza che si registra nelle ultime settimane è un incremento notevole di positività tra le persone vaccinate, specie se in età avanzata. Un aspetto che evidenzia l’importanza di spingere sulle terze dosi per persone anziane e fragili. Il sindaco Terrenzi, da parte sua, invita i concittadini alla prudenza.
«L’incremento di casi ci indica chiaramente che non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia. Serve continuare a rispettare le norme di prevenzione, come mascherine, distanziamento sociale ed igiene delle mani». Il primo cittadino mantiene la linea che ha sempre seguito dall’inizio dell’emergenza pandemica:«Siamo stati i più rigidi nelle chiusure quando abbiamo notato un incremento del rischio e della contagiosità, abbiamo spinto più di chiunque nelle riaperture e negli eventi, ma sempre in sicurezza, quando la situazione lo ha consentito. Ci comporteremo nello stesso modo anche in questo momento che, dati alla mano, impone la prudenza».
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