Contesa a Sant'Elpidio a Mare, ancora stallo sul commissariamento della San Giovanni. Il giudice ora prende tempo

Contesa a Sant'Elpidio a Mare, ancora stallo sul commissariamento della San Giovanni. Il giudice ora prende tempo
SANT’ELPIDIO A MARE - Si è svolta al tribunale di Fermo l’udienza relativa al ricorso mosso dalla nobile contrada San Giovanni contro l’Ente Contesa,...

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SANT’ELPIDIO A MARE - Si è svolta al tribunale di Fermo l’udienza relativa al ricorso mosso dalla nobile contrada San Giovanni contro l’Ente Contesa, relativa all’atto di commissariamento effettuato lo scorso marzo. Ma se qualcuno confidava che un verdetto potesse fare chiarezza sul contenzioso, dovrà attendere ancora. Il giudice si è riservato infatti di decidere e tecnicamente si dovrà valutare ora se la causa proseguirà con rito semplificato, oppure verrà modificata in rito ordinario, in vista della fissazione della prossima udienza.

 
Il risultato


Nessuna decisione quindi, ma di fatto rimane confermato il commissariamento da parte dell’Ente, per il quale già il mese scorso non era stata concessa la sospensiva. Commissario della San Giovanni rimane quindi la presidente dell’Ente Contesa Alessandra Gramigna. La contrada ha provveduto a rinnovare a marzo il direttivo, ma le cariche elette non sono state riconosciute dall’Ente. Il provvedimento ai danni della contrada dell’aquila è stato deciso dall’assemblea dei soci promotori della Contesa, per una modifica dello statuto approvata a fine 2022.

L’accordo sottoscritto da contrade e delegazioni negli anni scorsi prevedeva come motivo di commissariamento la modifica unilaterale degli statuti. Toccherà ora al giudice dirimere la vicenda, anche se i tempi a questo punto si allungano sensibilmente. Nel frattempo la San Giovanni non ha partecipato al primo appuntamento del programma di manifestazioni storiche 2023, l’investitura dei priori di domenica scorsa. Non prenderà parte nemmeno alla Città Medioevo, mentre resta garantita la partecipazione alla Contesa del secchio. Da dirimere anche la questione relativa all’utilizzo della sede a palazzo Montalto Nannerini, di proprietà del Comune. Ad oggi le chiavi dei locali rimangono in possesso del precedente direttivo.

 

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Corriere Adriatico