Sant'Elpidio a Mare, ieri il processo Rapinata e picchiata davanti ai figli

Sant'Elpidio a Mare, ieri il processo Rapinata e picchiata davanti ai figli
SANT'ELPIDIO A MARE - Insieme ad altri due complici non identificati, E.B di origini romene, era stato l'artefice di una violenta rapina. Il blitz era stato messo a segno...

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SANT'ELPIDIO A MARE - Insieme ad altri due complici non identificati, E.B di origini romene, era stato l'artefice di una violenta rapina. Il blitz era stato messo a segno a gennaio del 2012 in una villa di Bivio Cascinare, ai danni della proprietaria e dei suoi tre figli. Ieri si è svolto il processo davanti al collegio penale. E' stato ascoltato il comandante dei Carabinieri della stazione di Sant'Elpidio a Mare che ha raccontato del sopralluogo effettuato subito dopo il fatto criminoso. "La signora visibilmente scossa, con alcuni segni sul volto per via delle percosse subite, ha raccontato la dinamica del furto e ha descritto i tre banditi, uno in maniera più dettagliata.


A distanza di qualche tempo dal fatto, mentre stavo sistemando delle fotosegnaletiche sono stato colpito dal volto di un pregiudicato che poteva corrispondere alla descrizione fornita dalla donna. Così ho fatto un fascicolo fotografico e l'ho sottoposta alla signora che ha riconosciuto E.B come uno dei suoi aguzzini". Al termine della deposizione il presidente del collegio penale Ugo Vitali Rosati ha rinviato a luglio per ascoltare la parte offesa, ieri assente per legittimo impedimento, e i testi della difesa.

La vicenda aveva scosso il quartiere di Cascinare che si era stretto, per solidarietà intorno alla donna e alla sua famiglia vittime della brutale aggressione. I tre banditi si erano introdotti in casa in orario notturno, e avevano sorpreso la proprietaria con i suoi tre figli minorenni.

Dopo averli radunati tutti in una sola stanza, uno dei tre, presumibilmente E.B, aveva estratto una pistola, forse giocattolo, l'aveva puntata contro la donna e prendendola a schiaffi l'aveva costretta ad aprire la cassaforte e consegnargli i beni di valore e i soldi. Dopo aver arraffato tutto si era dato alla fuga insieme agli altri malviventi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico