Sant'Elpidio a Mare - Diceva Mandela: “L’educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo”. "Ed è proprio questo che la cooperativa...
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"Per educare, però, è necessario fare una scelta di campo e definire dei valori a cui tendere. Noi scegliamo di lavorare per riconquistare una dimensione più rilassata e naturale nel rapporto con i bambini, una dimensione in cui spazio e tempo privilegiato sono riservati alla relazione, al gioco libero, all’esplorazione di materiali naturali e non strutturati. Una dimensione in cui ai bambini viene restituita la possibilità di impegnarsi e mettere in gioco tutte le proprie competenze e in cui ogni momento è un momento di esperienza e crescita, in cui gli viene riconosciuto il diritto di rischiare".
Da alcuni anni questi obiettivi prendono corpo in maniera particolare in un lavoro di riscoperta e rivalutazione dello stare all’aria aperta: i giardini e gli spazi naturali, quindi, come luoghi di benessere, ma anche di apprendimento e di crescita.
Se un momento importante, in questo percorso, è stato il convegno “Rischiamo di crescere”, che si è tenuto lo scorso ottobre, "un’altra tappa fondamentale - dice Ciccalè - è stata segnata la scorsa settimana, quando in collaborazione con il Centro Diurno 'La Serra' di Sant’Elpidio a Mare, abbiamo allestito un orto in ognuno dei due nidi".
L’orto è un’occasione, per i bambini ma anche per i grandi, di imparare la pazienza, la cura, la perseveranza, la capacità di osservare. E’ uno strumento per rendere ulteriormente interessanti degli spazi naturali, i giardini dei nostri servizi, che sono tra i più belli e ampi della regione.
Nell’attività sono stati coinvolti i genitori e soprattutto i nonni, che già da tempo sono ospiti graditi e regolari, oltre che collaboratori preziosi.
"Uscire fuori, è il nostro obiettivo: nel senso letterale di coltivare nei bambini l’abitudine a vivere all’aria aperta e a contatto con la natura(anche nei giorni in cui le mamme temono che possano prendere freddo!), ma anche aprire le porte dei servizi per creare rapporti, collaborazioni, contaminazioni con le famiglie e con le altre realtà del territorio, mettendo in circolo idee, energie, valori e dando corpo, quindi alla possibilità di cambiare il mondo".
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Corriere Adriatico