Sant'Elpidio, "i Democratici e Popolari dicono no e salta una buona opportunità"

Il sindaco Terrenzi con il vice Verdecchia
SANT'ELPIDIO A MARE - “Avevamo intenzione di aiutare chi aveva maggiore bisogno ma questo non è stato possibile”. E' mancata l'unanimità in seno alla commissione...

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SANT'ELPIDIO A MARE - “Avevamo intenzione di aiutare chi aveva maggiore bisogno ma questo non è stato possibile”. E' mancata l'unanimità in seno alla commissione elettorale: mancava Jessica Marcozzi e poi i Democratici e Popolari dicendo no hanno chiuso la questione.


A raccontarlo è stata poco fa è stato il sindaco Alessio Terrenzi con un comunicato: "Nel definire i criteri di scelta per gli scrutatori che saranno impegnati in occasione delle consultazioni regionali del prossimo 30 e 31 maggio, dopo un acceso dibattito, si è deciso per il sorteggio per tutti i 120 scrutatori".


“In conferenza di capigruppo, peraltro non obbligatoria ma - spiega il sindaco - da me convocata appositamente per cercare un accordo ed al quale tutti erano presenti tranne il consigliere Marcozzi, ci si era presi l’impegno di selezionare persone che potessero avere bisogno come disoccupati, studenti, persone che sono seguite dalla Caritas, membri di famiglie in difficoltà – commenta Terrenzi – ed eravamo quasi tutti mossi dalla volontà di andare incontro, con una seppur piccola entrata, a chi fosse meno fortunato di altri. Questo non vuol dire fare clientelismo ma cercare di attuare un metodo per aiutare persone in difficoltà. Appena iniziata la commissione, ieri mattina, i Democratici e Popolari, con il suo rappresentante Franco Egidi, hanno invece riproposto il sorteggio per i titolari e la scelta per i sostituti e, così facendo, hanno chiuso definitivamente la porta alla possibilità di una scelta diretta visto che il regolamento prevede che questo sia il metodo da applicare nel caso di mancanza di unanimità. Ovviamente ogni persona iscritta alle liste da cui attingere per fare lo scrutatore ha diritto di essere nominato ma mi amareggia il fatto che non si sia voluto andare in aiuto a chi ha realmente bisogno. Cosa che, con unanimità d’intenti, poteva essere fatta. Va anche detto che spesso coloro che vengono sorteggiati rinunciano perché non interessati o perché impegnati: quest’anno a fine maggio ci sono anche le comunioni, tanto per citare un esempio. Andare a notificare a chi poi rinuncia per poi notificare ai sostituti raddoppia anche il lavoro degli uffici ed è causa di perdita di tempo e di risorse. Comunque, così alla fine si è stati costretti a decidere e mi auguro che la sorte abbia aiutato comunque chi ha più bisogno di altri!”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico