Protocollo per regolare le Sagre Confcommercio per il ritorno della licenza

Protocollo per regolare le Sagre Confcommercio per il ritorno della licenza
FERMO - Sagre e altri eventi, è ora di rispettare le regole, lo vuole la Confcommercio. Il rinnovato consiglio direttivo del sindacato pubblici esercizi Fipe, della Provincia di...

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FERMO - Sagre e altri eventi, è ora di rispettare le regole, lo vuole la Confcommercio. Il rinnovato consiglio direttivo del sindacato pubblici esercizi Fipe, della Provincia di Fermo prova a mettere un freno alla crisi, elaborando un piano d'azione concreto attraverso cui esercitare pressing sulle amministrazioni comunali, affinchè possano ascoltare e prendere seriamente in considerazione le proposte e le esigenze dei proprietari di bar e ristoranti. "Voglio impegnarmi concretamente per il settore che rappresento - esordisce Piero De Santis neoeletto presidente Fipe ristoratori - E' necessario che oltre ai doveri a cui dobbiamo adempiere, ci vengano riconosciuti anche i nostri diritti. In questo momento così critico è necessario instaurare un dialogo con le istituzioni per poter far fronte alle enormi difficoltà che il comparto deve affrontare". Il sindacato ha in programma di inviare una lettera ai sindaci del fermano per richiamare l'attenzione delle amministrazioni sulla necessità di far permanere una programmazione comunale nel settore dei pubblici esercizi aprendo un tavolo di confronto per individuare le zone da porre sotto tutela per un corretto sviluppo del settore o quelle da sottoporre a tutela perché di pregio artistico o ambientale. " Vogliamo le regole e che vengano posti dei paletti - spiega Sandro Santanafessa neo-presidente Fipe pubblici esercizi- Chiediamo prima di tutto che venga reintrodotta la licenza, in maniera tale da tutelare il lavoro di chi opera onestamente. Avere la licenza significa rispettare dei requisiti. Tutto questo serve a migliorare le prestazioni dei commercianti, e a disincentivare chi vuole aprire un'attività non in regola". La liberalizzazione dei pubblici esercizi, messa in atto tramite Decreto 147/2012, ha fatto sì che servisse solo la Scia,una sorta di autocertificazione che non ha nulla a che vedere con la licenza e con quanto essa richiede, per dare inizio ad un'attività di somministrazione di cibi e bevande. La Scia, non ha fatto altro che alimentare l'abusivismo commerciale e la concorrenza sleale secondo il Fipe, dato che ad usufruire di agevolazioni burocratiche e fiscali grazie alla Scia, sono anche i tanti mercatini, sagre e feste di paese, che danneggiano il commercio tradizionale. La reintroduzione della licenza, invece, agirebbe a tutela degli operatori del comparto. "Non vogliamo fare una battaglia contro le sagre, ma il problema esiste e non è più tollerabile. - aggiunge De Santis - E' per questo che entro la fine dell'anno organizzeremo un incontro con i sindaci per sottoscrivere insieme un protocollo d'intesa per regolamentare il sistema delle sagre". Le attività temporanee di somministrazione di cibi e bevande in fiere, sagre, circoli e feste, sono percepite dai titolari dei pubblici esercizi sempre di più, come forme di concorrenza sleale, visto le procedure più snelle di tipo burocratico, autorizzativo e fiscale di cui godono. Oltre a questo fenomeno, i pubblici esercizi segnalano come fattori di difficoltà la pressione fiscale, l'elevato costo di energie ed altre utenze come la Tari. “L'anno scorso a Porto Sant'Elpidio siamo riusciti, come comparto ad avere una riduzione della Tari.-informa De Santis- Vorremmo che ci fosse una applicazione più equa e uguale per tutti gli esercenti del settore".




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