Preghiere, speranze e infine le lacrime Filippo non ce l'ha fatta, aveva tre mesi

L'equipe medica del Gaslini volata in Cina
SANT’ELPIDIO A MARE - Non sono bastate le preghiere, le speranze, un’équipe tra le più qualificate in Italia e al mondo, un ponte aereo senza precedenti....

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SANT’ELPIDIO A MARE - Non sono bastate le preghiere, le speranze, un’équipe tra le più qualificate in Italia e al mondo, un ponte aereo senza precedenti. Filippo De Angelis, il neonato ricoverato da fine luglio all’ospedale Gaslini di Genova per una grave patologia, è morto nel pomeriggio di martedì. Aveva appena tre mesi, era il quartogenito di una famiglia di Sant’Elpidio a Mare.


La coppia, residente al quartiere Cretarola, da anni aderente al Cammino neocatecumenale, aveva scelto di lasciare le occupazioni italiane per svolgere attività missionaria di evangelizzazione. Dalla provincia marchigiana alla metropoli cinese, Shangai, a costruire una nuova vita, trovare un nuovo lavoro e portare avanti il loro impegno cristiano. A giugno la gioia per la nascita del piccolo, che però, sin dalle prime settimane di vita, è stato affetto da gravi problemi di salute. I medici cinesi non avevano lasciato speranze, ritenendolo un caso incurabile.

La tenacia dei genitori ha portato a tentare l’impossibile pur di tenere il bimbo aggrappato alla vita. Dopo aver interessato il Consolato generale d’Italia a Shangai, con la collaborazione del Ministero degli esteri e della Presidenza del Consiglio dei ministri, si è autorizzato un volo umanitario dell’Aeronautica militare, che a fine luglio, dall’aeroporto di Ciampino, ha raggiunto la megalopoli asiatica. 

A bordo i medici dell’unità operativa di patologia e terapia intensiva neonatale dell’ospedale Gaslini di Genova, dove il bimbo, dopo un lungo volo in cui è rimasto sempre ventilato meccanicamente, è stato ricoverato in questa lunga, e purtroppo drammatica estate. Le condizioni del neonato sono sempre rimaste molto delicate, malgrado la possibilità di disporre di cure all’avanguardia e di uno staff di eccellenza. Purtroppo, nonostante i tanti sforzi, non è arrivato quel lieto fine che tutti, dopo il rientro in Italia, avevano auspicato. Filippo martedì è spirato.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico