Raid al cimitero, imbrattano la lapide Due volte olio e vernice sulla tomba

Raid al cimitero, imbrattano la lapide Due volte olio e vernice sulla tomba
MONTE URANO - Una lapide imbrattata due volte nel giro di dieci giorni. Ora indagano i carabinieri. Una lapide imbrattata due volte nel giro di dieci giorni. ...

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MONTE URANO - Una lapide imbrattata due volte nel giro di dieci giorni. Ora indagano i carabinieri. Una lapide imbrattata due volte nel giro di dieci giorni.


E' lo sconcertante atto vandalico accaduto al cimitero del centro calzaturiero, nella parte più antica. Il balordo, o i balordi, hanno preso di mira la targa di una salma imbrattandone una parte per ben due volte nell’arco di pochi giorni.

A denunciare il fatto è stato un parente dell'estinto che si è rivolto ai carabinieri per poter individuare il colpevole.

Il primo episodio risale ad una decina di giorni fa: olio denso e nero fatto scolare sulla lapide fino a farla diventare irriconoscibile. A scoprirlo sono stati i parenti del defunto che come di consueto si erano recati alla tomba. Un’amara sorpresa per un gesto vergognoso compiuta da mani ignote.

Dopo lo sconcerto iniziale quindi i familiari hanno cercato subito di rimediare. Ecco allora che la lapide è stata ripulita a dovere e l'episodio è stato denunciato ai carabineri.

“Seppur vile e incomprensibile si pensava ad un episodio isolato - ci raccontano i parenti del defunto - ed invece...”.

Invece, dopo una decina di giorni, un altro “messaggio” che lascia tutti attoniti: la stessa lapide imbrattata e deturpata con una vernice gialla. Molto probabilmente un altro atto vandalico compiuto dalle stesse mani che la prima volta avevano versato l'olio minerale. Un altro schiaffo alla famiglia della cara estinta, ormai impotente di fronte a questi episodi. E che inizia ad avere paura ma non solo, anche tanta rabbia.

Oggi i parenti del defunto la cui tomba è stata inspiegabilmente deturpata si dicono esterefatti per quei gesti definiti "vili e ignobili". "Prendersela con i morti è da vigliacchi" commentano.

E ora si cerca il colpevole che ha lanciato due "messaggi" ai familiari del defunto senza uscire allo scoperto. Forse qualche sospetto comincia a venire a galla ma ogni cosa è nel riserbo dei carabinieri che indagano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico