Primi indagati per la morte dell’operaio. I tecnici: «Esplosa la cisterna dell’acqua»

Primi indagati per la morte dell’operaio. I tecnici: «Esplosa la cisterna dell’acqua»
FERMO - Indagini lampo con una prima svolta nell’inchiesta aperta dalla procura di Fermo per individuare le cause della morte di Giovanni Battista Cascone, l’operaio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FERMO - Indagini lampo con una prima svolta nell’inchiesta aperta dalla procura di Fermo per individuare le cause della morte di Giovanni Battista Cascone, l’operaio di 29 anni, di Falconara, rimasto vittima in una tremenda esplosione lunedì scorso presso la stazione di rifornimento della Esso, a Monte Urano. La tragedia mentre era intento a lavorare per individuare una perdita d’acqua nel sistema antincendio segnalata dal gestore. Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbero già alcuni nomi iscritti nel registro degli indagati. 


E’ quanto emerge dalle indagini della procura che dopo la tragedia ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Gli ispettori dell’Asur, che insieme ai vigili del fuoco di Fermo hanno controllato ogni centimetro dell’area interessata dallo scoppio, avrebbero consegnato al magistrato una relazione dalla quale emergerebbe che, contrariamente a quanto era stato ipotizzato, non ci sarebbe stata nessuna fuga di gas ma che ad esplodere invece sarebbe stata la cisterna dell’acqua sulla quale Cascone stava lavorando. L’operaio, secondo quanto è stato ricostruito dai tecnici, che l’altro ieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo, ha immesso aria compressa nella cisterna per individuare la perdita e stava maneggiando con gli attrezzi da lavoro quando la cisterna è esplosa. Una potente deflagrazione che ha investito in pieno il giovane senza lasciargli scampo.


Secondo gli accertamenti l’esplosione sarebbe stata causata proprio dagli attrezzi in dotazione all’operaio, ritenuti dai tenici non idonei per quel tipo d intervento. Da qui l’ipotesi secondo la quale ci sarebbero già i primi indagati e farebbero rifermento ai responsabili della ditta Mds srl di Falconara per la quale lavorava Cascone. Ieri intanto è stata aperta la camera ardente all’obitorio di Fermo. Questa mattina la salma di Cascone sarà portata Falconara dove domani alle 10, presso la Chiesa di San Giuseppe, saranno celebrati i funerali. Accanto ai genitori, alle sorelle, alla nonna e ai parenti si stringeranno i colleghi di lavoro e i tanti amici che piangono Giovanni e quel tremendo destino che lo ha strappato alla vita a soli 29 anni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico