L'appello dell'avvocato Galeota: «Commissariato o tenenza da istituire a Porto Sant'Elpidio»

Gianvittorio Galeota
PORTO SANT'ELPIDIO - Sulla sicurezza torna all’attacco l’avvocato Gianvittorio Galeota, presidente delle Farmacie comunali ma con un occhio sempre attento...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Sulla sicurezza torna all’attacco l’avvocato Gianvittorio Galeota, presidente delle Farmacie comunali ma con un occhio sempre attento alla sicurezza, è sua la battaglia per il commissariato di Polizia a Porto Sant’Elpidio, con tanto di raccolta firme. Così alla notizia che la provincia di Fermo non è stata nemmeno nominata nel piano di assegnazione del personale di Polizia di Stato (come è noto nel prossimo mese di giugno saranno immessi in servizio 1862 agenti in prova) nessuno a Fermo, indigna non poco l’avvocato di Porto Sant’Elpidio. Anche perché un commissariato a Porto Sant’Elpidio, come avrebbe voluto Galeota, avrebbe permesso alla Questura una classificazione di livello superiore e così avrebbe ottenuto immediatamente più uomini e mezzi, come ha sottolineato anche il sindacato di Polizia.

 

«I sindaci di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio devono fare quadrato per un commissariato o una tenenza a Porto Sant’Elpidio – torna a adire Galeota – sarebbe una buona soluzione per la nostra sicurezza. Dalle 20 qui ci vuole il coprifuoco! Sembra di vivere Marsiglia negli anni ‘94 e Torino negli anni 2002. Ricordo che lo scorso anno si è costituito un comitato di cittadini che ha raccolto circa 500 firme per chiedere l’istituzione del commissario di polizia nella nostra città. Sembrava una chimera mentre oggi è una necessità, basta leggere la sollecitazione del Sap. Per conto del comitato ho chiesto un incontro con il nostro Questore. Facciamoci sentire». 


C’è stata pure una petizione quest’anno nel mese di marzo, quasi 500 firme di residenti e commercianti che spingono per un cambio di passo in ordine alla sicurezza. L’obiettivo è una città più sicura, quindi più vivibile, quindi più appetibile per chi ci vive e per i turisti. E’ anche una questione economica dunque. Galeota sette mesi fa lanciava il “piano anticriminalità e antidegrado”, si era costituito un comitato promotore per chiedere il Commissariato e si era sviluppato un movimento che si è allargato a macchia d’olio. La petizione si era trasformata in breve in un movimento che ha coinvolto tutta la città da nord a sud. Si faceva riferimento già allora al Patto per la sicurezza che il sindaco sottoscrive con il prefetto, su proposta del Ministero dell’Interno e non a caso Galeota aveva rivolto a queste tre figure l’istanza di insediamento del Commissariato di Polizia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico