Teatro Gigli, il braccio di ferro continua. Minacciato il ricorso al Tar sull'acquisto del Comune

Teatro Gigli, il braccio di ferro continua. Minacciato il ricorso al Tar sull'acquisto del Comune
PORTO SANT’ELPIDIO - L’acquisto del Gigli è cosa fatta ma l’opposizione minaccia il ricorso al Tar. La sostanza è questa: il sindaco Nazareno...

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PORTO SANT’ELPIDIO - L’acquisto del Gigli è cosa fatta ma l’opposizione minaccia il ricorso al Tar. La sostanza è questa: il sindaco Nazareno Franchellucci entro fine mese firma il contratto con il quale il Comune diventa proprietario di tutto l’immobile da adibire a polo culturale con annessa biblioteca in piazza Garibaldi.

 

«La firma è un atto tecnico» dice Franchellucci, quindi a suo avviso non occorre il passaggio in Consiglio perché dell’argomento è stato ampiamente discusso: «Se ne è parlato in commissione, con l’approvazione del documento unico di programmazione, nei due passaggi in Consiglio, all’approvazione del bilancio di previsione e anche in commissione di garanzia».


La contestazione
Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli, però, il Consiglio ha deliberato l’acquisto di 700 mq di spazi a uso pubblico mentre i restanti 300 mq rimanevano alla proprietà, Azzurro Srl, a uso commerciale. Il contratto da firmare entro luglio è diverso, prevede l’acquisto in toto dell’ex cinema per 2.830.000 euro. Secondo Marcotulli «il preliminare che abbiamo approvato è basato sull’acquisto della biblioteca. Per annullare i precedenti accordi e approvare la novità bisogna basarsi su una delibera consiliare, non lo può fare la giunta comunale» spiega il consigliere. La delibera consiliare di cui parla Marcotulli risale al 2018, dove si approvava anche lo schema di contratto. Ebbene, a quella deliberazione hanno fatto seguito solo atti di giunta, l’ultimo nell’ottobre 2020 dove si parlava dell’opportunità di comprare tutto l’immobile. Il successivo atto politico è stata la delibera consiliare del marzo 2021 sul Dup (documento unico di programmazione) ma questo è un atto di indirizzo, non entra nel merito del contratto. «L’approvazione del documento non significa approvare l’acquisto di tutto il Gigli – avverte Marcotulli – ci vuole un altro Consiglio per deliberare. Anche per i lotti di via Mameli, la cui trattativa è cambiata in corso d’opera, è stato così. Se il sindaco ritiene di procedere con la firma senza passaggio in Consiglio, valuteremo come procedere per questo che riteniamo sia un atto illegittimo».


Il parere


Secondo Marcotulli, il procedere senza passaggio in aula «dimostra la debolezza di questa amministrazione, che non ha alcun interesse a condividere percorsi e scelte e a rappresentarle con le motivazioni, sottoponendole a votazione. Tutto ciò non mi stupisce perché l’arroganza del Pd è ben risaputa. Questo è un ennesimo schiaffo ai cittadini. Appena saranno pronti gli atti per intervenire faremo tutto quanto sarà possibile fare per ottenere una sospensiva della procedura e a rivalutare la questione in termini più vantaggiosi per la collettività, sul piano economico e su quello delle opportunità delle scelte compiute».

 

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Corriere Adriatico