Mimmo morto in casa a 44 anni, disposta l'autopsia per chiarire il giallo. Le parole della fidanzata: «Vorrei scoprire la verità»

Mimmo morto in casa a 44 anni, disposta l'autopsia per chiarire il giallo. Le parole della fidanzata: «Vorrei scoprire la verità»
PORTO SANT’ELPIDIO  - Si indaga sulla morte di Mimmo Ripani, il 44enne di Porto Sant’Elpidio venerdì, nel tardo pomeriggio. I carabinieri hanno chiesto...

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PORTO SANT’ELPIDIO  - Si indaga sulla morte di Mimmo Ripani, il 44enne di Porto Sant’Elpidio venerdì, nel tardo pomeriggio. I carabinieri hanno chiesto ieri l’autorizzazione alla famiglia per svolgere l’autopsia sul cadavere, che sarà eseguita domani pomeriggio. I funerali potrebbero slittare a venerdì. Si svolgeranno nella chiesa della Santissima Annunziata, non alla Faleriense.

 

Perché il gigante buono, così lo chiamano i tantissimi amici e conoscenti, era nato a piazza Dante e Maura, la compagna, vuole che l’ultimo saluto si possa dare nella chiesa del centro, che rappresenta tutta Porto Sant’Elpidio.


È devastata dal dolore la mamma di una quattordicenne che è «tutta suo padre». Questa mamma racconta, tra le lacrime, la storia bella e tribolata di un uomo che, in mezzo alla gente portava l’allegria ma che non aveva avuto una vita facile. Le indagini dovrebbero chiarire il perché di una morte improvvisa e, per certi versi, preannunciata. Si viene a sapere che da un paio di giorni Mimmo accusava lancinanti dolori alla testa. Diverse sono le ipotesi al vaglio e Maura lascia intendere che andrà fino in fondo alla vicenda. Non lascerà niente di intentato. Per la memoria di Mimmo, per sua figlia. Ricostruendo gli ultimi giorni del 44enne, che viveva in famiglia ma era sempre in stretto contatto con Maura e i genitori di lei, ai quali era molto legato.

«Era una roccia nell’aspetto, ma era fragile» racconta la compagna che evidenzia come di fondo Mimmo non avesse problemi di salute tali da portarlo alla morte. Un compagnone, uno che amava la vita, le tavolate con gli amici, uno spirito ribelle quello di Mimmo che, in passato, le aveva dato pure qualche grattacapo. Ma sembrava tutto superato e come faceva la pizza lui nessuno: «Era il pizzaiolo numero uno». Per Maura si tratta di continuare a vivere, non rinunciando all’operazione verità. 

 

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Corriere Adriatico