Martiri delle Foibe, stop ai lavori: c’è il ricorso al Consiglio di Stato. Ecco le richieste di Nociaro

Martiri delle Foibe, stop ai lavori: c’è il ricorso al Consiglio di Stato. Ecco le richieste di Nociaro
PORTO SANT’ELPIDIO  - Prosegue la battaglia fra Comune e proprietà su Martiri delle Foibe. La proprietà procede per vie legali e sulla strada...

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PORTO SANT’ELPIDIO  - Prosegue la battaglia fra Comune e proprietà su Martiri delle Foibe. La proprietà procede per vie legali e sulla strada dell’esproprio non c’è l’accordo. «Prima significativa tappa positiva al Tar Marche con il nuovo ricorso contro il Comune - riferisce l’avvocato Jacopo Severo Bartolomei che tutela i Nociaro - sono state accolte le nostre richieste istruttorie ed è stata rinviata la decisione a fine giugno».

 

E pensare che sei mesi fa sembrava fatta. Il contenzioso si protrae tra ricorsi e controricorsi. Dell’esproprio si era discusso in consiglio e il sindaco Nazareno Franchellucci aveva ingranato la quarta: «L’ufficio tecnico avvierà la pratica, i soldi sono stanziati, possono partire i lavori» aveva detto a settembre ma varianti e progetti definitivi restano sulla carta. Il Comune vorrebbe prolungare la strada 10 metri e allargarla fino a 3,5 metri per il doppio senso di marcia. Poi bisognerà illuminare e realizzare i sottoservizi. L’iter era partito nel 2016, un’infrastruttura da 295 mila euro. Si avviava la procedura espropriativa su 2.575 mq di terreno che il Comune voleva pagare 75mila euro mentre la proprietà chiedeva 125mila euro. In primo grado il Tar ha dato ragione al Comune ma i Nociaro impugnarono la sentenza e i lavori non furono avviati. Poi il Consiglio di Stato fece riavviare l’iter e i privati hanno impugnato una seconda volta. Il 23 marzo si è svolta l’udienza camerale e di nuovo si blocca tutto.

«I ricorrenti - dice l’avvocato - avevano evidenziato l’illegittimità dell’esproprio per carenza di valido vincolo preordinato mentre l’ufficio tecnico credeva di potersi avvalere della previsione di strada in lottizzazione». I Nociaro hanno chiesto la riduzione di un terzo dell’ampiezza della sede viaria, oppure l’esproprio dell’intero lotto. Tutto rinviato al 26 giugno.

 

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Corriere Adriatico