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PORTO SANT’ELPIDIO - Finalmente qualcosa si muove con gli adeguamenti sismici nelle scuole, a partire dalla Galilei. Ce n’è voluto di tempo considerando che, dalla determina a contrarre all’aggiudicazione dei lavori, sono passati quasi due anni. Finalmente c’è l’affidamento del progetto definitivo ed esecutivo. Un intervento complessivo da 2,2 milioni di euro di cui ne abbiamo solo uno, il resto è ancora da trovare.
La spesa
Il progetto è stato affidato alla Politask Engineering per una spesa di 40mila euro.
La fase
Ora è il momento di procedere con il progetto definitivo, da trasmettere all’Ufficio scolastico regionale per acquisire i relativi pareri ed espletare la gara per affidare i lavori. Il personale comunale «oberato da molteplici altri compiti di istituto e adempimenti relativi alla ricostruzione, non è in possesso di idonea competenza in materia e non dispone di licenze e software specifici» si legge nella determina dei Lavori pubblici, quindi il Comune si avvale ora della società romana.
I punti
Oltre alla nuova scuola Collodi alla Corva, già finanziata con i fondi del terremoto assegnati dall’Ufficio per la ricostruzione, si punta alle medie ma anche alle elementari del Centro città, non solo la Galilei, anche la Pennesi di via Fontanelle è da adeguare. La messa in sicurezza di entrambe richiede una spesa complessiva di 4,2 milioni, con il milione per la Galilei già finanziato con i fondi del terremoto. Ora è da capire a che punto siamo con le risorse che vengono a mancare, sia per la Pennesi che per la Galilei.
Il commento
Il candidato sindaco del Laboratorio Civico Gian Vittorio Battilà è preoccupato per i fondi da trovare, visti i tempi stretti: «Il Comune deve assolutamente trovare le risorse perché le scuole devono essere una priorità – dice Battilà – siamo in ritardo per le valutazioni sismiche delle scuole, lo abbiamo sempre detto e bisogna rimarcarlo. Se manca il personale comunale, possiamo esternalizzare il servizio ma bisogna accelerare le procedure per la sicurezza dei nostri ragazzi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico