Porto Sant'Elpidio, gli ambientalisti sulla Fim: «La procedura è irregolare». Controlli sull’inquinamento

Porto Sant'Elpidio, gli ambientalisti sulla Fim: «La procedura è irregolare». Controlli sull’inquinamento
PORTO SANT'ELPIDIO Torna alla carica il coordinamento delle associazioni per la ex Fim, ora che sono partite le indagini integrative sull’inquinamento della Cattedrale e...

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PORTO SANT'ELPIDIO Torna alla carica il coordinamento delle associazioni per la ex Fim, ora che sono partite le indagini integrative sull’inquinamento della Cattedrale e le parti che hanno effettuato il sopralluogo lunedì mattina fanno sapere che saranno avviati i campionamenti dopodiché, tra un mese, ci sarà la seconda fase delle indagini con sabbiatura e campi di prova.

 

L’impegno

Questo riferiva il sindaco Massimiliano Ciarpella ieri, subito dopo il sopralluogo. Il Comune ha fatto sapere che sono stati individuati i punti prelievo da analizzare a un'altezza di 1,5 e 10 metri dal suolo. Al sopralluogo hanno partecipato, con il sindaco, il vice Andrea Balestrieri, il consigliere Giorgio Marcotulli, la proprietà, la Politecnica, l’Ecoelpidiense, la Soprintendenza, l'Arpam, l’Ast di Fermo, il laboratorio di analisi Ecocontrol e Papa, impresa che esegue i sondaggi. Gli ambientalisti rimarcano che si continua a snobbare il coordinamento che nei giorni scorsi aveva inviato le proprie osservazioni in merito al Piano prelievi 2023. Si ribadisce che il Piano, per essere validato e diventare esecutivo, doveva essere approvato da un’apposita Conferenza dei servizi ma non è andata così. La Conferenza dei servizi non è stata convocata, ritenendo sufficiente il parere del Tavolo tecnico dello scorso novembre. Ma, fa notare il coordinamento, che la Soprintendenza chiedeva «indagini sull’intero paramento murario della Cattedrale» per tutta la sua altezza ed estensione. Invece i prelievi saranno a 1,5 e 10 metri. Un dato che, secondo il coordinamento, non rispetta quanto stabilito nell’ultima Conferenza dei servizi, dato che il fabbricato è alto 18 metri. «Hanno cambiato le volontà in corso d’opera senza ulteriori passaggi amministrativi necessari?» Domanda il coordinamento che ha esplicitamente chiesto una variazione del Piano 2023 sia tramite le osservazioni presentate sia durante i lavori della Commissione del 16 gennaio «affinché le indagini fossero effettuate per l’intera altezza della Cattedrale». Altro elemento che non convince «è quello relativo alla preoccupazione per la sicurezza e la salute dei cittadini e dei lavoratori che devono intervenire. Basta guardare le immagini fornite alla stampa e pubblicate sui social per dedurre che il pericolo paventato è strumentale per chiederne la demolizione, tanto che nel sopralluogo di lunedì nessuno indossa caschi protettivi, mascherine e abbigliamento di sicurezza per proteggersi da «presunte esalazioni tossiche emanate dalla Cattedrale e dal terreno».

La chiosa

Infine, considerato che il sindaco informa che, completate le indagini integrative e con un quadro aggiornato sull’inquinamento, sarà riconvocata la Conferenza dei servizi per eventuali variazioni al progetto di bonifica, il coordinamento «si aspetta di potervi partecipare attivamente, così come sancito dalle leggi vigenti».

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Corriere Adriatico