Fim, cattedrale di nuovo nel mirino: «Stop alla richiesta di abbattimento»

Da decenni tiene banco il dibattito in città sulle scelte per l’ex fabbrica di concimi
PORTO SANT’ELPIDIO Fim, la cattedrale si potrà demolire e ricostruire? Mercoledì è fissata l’udienza preliminare al Tar, dopo che la...

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PORTO SANT’ELPIDIO Fim, la cattedrale si potrà demolire e ricostruire? Mercoledì è fissata l’udienza preliminare al Tar, dopo che la proprietà Fim ha depositato il ricorso contro la decisione del ministero dei Beni culturali. Eravamo rimasti a gennaio: i due imprenditori e soci, proprietari Alberto Simonetti e Mauro De Angelis, si erano detti pronti a partire per avviare la bonifica dopo aver affidato una perizia all’Università Politecnica per dimostrare l’impossibilità di risanare le pareti dell’opificio sul lungomare e avvalorare la tesi dell’abbattimento. Ma ora si riaccende la protesta. In campo gli ambientalisti che tornano sulla necessità di salvaguardare l’edificio.

 

 
«Ribadiamo la nostra posizione dicendo che tenere su e restaurare la cattedrale è una scelta politica, una stampa non potrà mai sostituire l’autenticità e il valore dell’originale» scrivono il circolo Legambiente Antonietta Belletti presieduto da Katia Fabiani e il Gruppo Fim, «un gruppo da poco costituito che ha a cuore l’interesse dell’area - dice Fabiani -: ne fanno parte sia aderenti al nostro circolo che altri cittadini». Si sta verificando il contrario di quanto auspicava la proprietà, che si era appellata ai residenti. Fim Srl aveva fatto ricorso avverso alla decisione del ministero dei Beni culturali, sostenendo che la sabbiatura sarebbe un’operazione impossibile, ma gli ambientalisti vogliono smontare questa tesi, proponendo una tecnica diversa. «Riteniamo che i muri potrebbero essere impermeabilizzati con “impregnazione invisibile” per pareti esterne - dicono - il che produrrebbe costi economici, ambientali ed estetici assai meno impattanti della sabbiatura attualmente prevista. Quest’ultima, a oggi, è l’oggetto del contendere in quanto risulterebbe inappropriata per la stabilità della struttura, secondo Fim Srl, ma la Soprintendenza ha chiesto di trovare un’alternativa lo scorso agosto, richiesta che riteniamo legittima perché nei beni vincolati è vietata».


«Ricordiamo - riprendono - che 20 anni fa il Tar si pronunciò in merito alla bonifica senza demolizione della cattedrale. Perché oggi dovrebbe cambiare idea? La proprietà ha continuato in violazione del vincolo a togliere pezzi alla fabbrica di concimi. Come in quel gioco in cui, ogni volta, si leva un tassello per vedere fino a quando la torre resta in piedi. Perché?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico