Fim, case e parking sotto la lente a Porto Sant'Elpidio: «Ma non barattate la Cattedrale»

Fim, case e parking sotto la lente a Porto Sant'Elpidio: «Ma non barattate la Cattedrale»
PORTO SANT'ELPIDIO - Ex Fim: la Cattedrale non sia merce di scambio: lo dice il coordinamento delle associazioni che torna a mettere in guardia in questa fase delicata che...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Ex Fim: la Cattedrale non sia merce di scambio: lo dice il coordinamento delle associazioni che torna a mettere in guardia in questa fase delicata che precede le decisioni importanti da prendere sulla bonifica, la fabbrica di concimi e gli insediamenti. Il coordinamento prende atto che si sta lavorando per riavviare e portare a termine la bonifica, ma si sottolineano anche altri aspetti, considerato che le procedure messe in atto non sarebbero corrette, almeno secondo la rete associativa che più volte è tornata sull’argomento palesando dubbi e perplessità mai considerate. 

 

Le prospettive


Il coordinamento è stato tenuto fuori, escluso dall’iter decisionale, ma ricorda all’amministrazione che «l'ex Fim fu un loro cavallo di battaglia durante la campagna elettorale: chi ha vinto alle elezioni affermava che sarebbe stato necessario rivedere gli insediamenti, in contrasto con la posizione delle amministrazioni precedenti, che avevano concesso un aumento del 50% dell’edificabilità, portandola da 22mila a 33.000 mq». Con questi numeri «quando l’intera operazione andrà a regime è previsto l’insediamento di circa 580 residenti nell’area che sarà anche gravata della presenza di addetti e utenti del terziario e del commerciale per altre 300-400 persone». Va considerata poi la struttura: «90 camere più gli addetti».

Numeri che il coordinamento rispolvera da uno dei documenti allegati al nuovo progetto, ossia la relazione di sostenibilità che fu approvata in Consiglio nel marzo 2018. In pratica fronte-mare sorgerà «un nuovo Comune nel Comune, concentrato in 73.000 mq cioè 0,073 kmq». E i parcheggi? Il progetto in vigore prevede 600 posti macchina e «non basterebbero neanche per i residenti e i lavoratori. Inoltre, non essendoci più lo “sfogo” dell’ex Orfeo Serafini, perché inserito in un progetto di riqualificazione completamente diverso, dove andranno a parcheggiare i fruitori della spiaggia e del lungomare? Un insediamento così massivo non può essere considerato sostenibile».

Quindi il coordinamento chiede all’amministrazione «cosa intende fare per rivedere l’insediamento previsto e tener fede alle promesse elettorali?» Il futuro urbanistico di Porto Sant’Elpidio, in particolare per quella zona, è strettamente legato alla bonifica dell’area e della Cattedrale per cui vale la pena ricordare che «la proprietà continua a chiedere la demolizione del bene vincolato e l’aumento del 50% di edificabilità concesso nel 2018, rispetto alle previsioni urbanistiche precedenti, fu giustificato da un incremento previsto dei costi della bonifica».


L’appello


Necessario quindi «che l’amministrazione si esprima su questo punto pubblicamente e con chiarezza, tenendo presente che la Cattedrale è un monumento vincolato e inizialmente ne era previsto soltanto l’utilizzo pubblico. Non vorremmo che diventi merce di scambio e che l’ago della bilancia continui a pendere solo verso gli interessi del privato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico