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PORTO SANT’ELPIDIO - Due milioni per le scuole, ma dove li mettiamo i bambini? Si pone il problema nel momento in cui le scuole sono chiuse e sono giorni di mare e di colonie ma a settembre, quando andranno avanti i lavori in via Milano, al vecchio asilo nido, e alle elementari Mercantini a Cretarola, si presenterà il problema che l’amministrazione comunale sta risolvendo in clima di vacanze.
E c’è da risolvere anche un problema minore legato ai 30 scatoloni di libri accatastati nella vecchia biblioteca di Villa Murri. Volumi che non entravano nella nuova struttura al primo piano del Gigli in piazza Garibaldi, e che probabilmente saranno redistribuiti nelle scuole. Il tema generale è tra i più sentiti dai cittadini perché si tratta di bambini e ragazzi, di figli e di famiglie. Tutto si lega all’edilizia scolastica e grazie ai fondi del Pnrr sono ai nastri di partenza i cantieri
.
Altra questione che procura qualche grattacapo e su cui si sta lavorando per costruire la giusta risposta è quella della elementare di Cretarola il cui intervento di miglioramento sismico è sempre frutto di fondi dal Pnrr, e sono 750mila euro. «Abbiamo ereditato una situazione pesante – dice Marcotulli –: si tratta anche qui d’intervenire con lavori importanti ma la precedente amministrazione non aveva preso in considerazione il fatto che a settembre ricominciano le scuole e i bambini devono essere spostati. Abbiamo effettuato il sopralluogo per le procedure di avvio delle opere e abbiamo svolto una serie analisi valutando i costi per conciliare i lavori e l’attività scolastica».
«Ci sono - rimarca - 180 bambini tra materna ed elementare e, dovendo demolire parte del solaio della palestra, bisogna organizzarsi. Entro la settimana saranno definite le strategie attuabili così da concertare la scelta con la dirigenza scolastica. Con i lavori dobbiamo essere celeri per arrecare il minor disagio possibile. Stiamo dando massima attenzione all’edilizia scolastica. Nel sopralluogo a Villa Murri abbiamo visto una trentina di scatoloni pieni di libri che non si sono potuti ricollocare al Gigli per mancanza di spazio. Li abbiamo dovuti spostare in un altro deposito, faremo le opportune valutazioni per capire se è possibile distribuirli nelle scuole». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico