Porto Sant'Elpidio, senso unico contestato, già raccolte 400 firme

Nicolò Pieroni in via Corva
PORTO SANT'ELPIDIO - Nel labirinto di traverse, salite e discese che confluiscono in via Corva c'è da perdersi. Macchine di passaggio se ne vedono poche. I...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Nel labirinto di traverse, salite e discese che confluiscono in via Corva c'è da perdersi. Macchine di passaggio se ne vedono poche. I problemi sono cominciati da quando la strada è diventata a senso unico di marcia, prima si percorreva nelle due direzioni. Tolto il doppio senso, sono stati realizzati i marciapiedi adatti a una superstrada americana. Il problema pare destinato a restare irrisolto.


Ma perché i commercianti in passato avevano voluto cambiare la viabilità? Probabilmente perché le attività erano in difficoltà dopo che la strada, da doppio senso, era diventata a senso unico. Le richieste di invertire il senso di marcia furono talmente pressanti che tutti i candidati sindaci alle ultime amministrative avevano in agenda l'inversione di viabilità in via Corva. Franchellucci, una volta eletto, ha mantenuto la promessa e l'intervento è stato realizzato a novembre 2013.

Da allora le attività di via Corva sono in affanno. Per questo è partita la raccolta firme. Hanno firmato 400 persone; si spera di arrivare a mille per presentarsi in Comune e rimettere tutto in discussione. Perché, dicono i firmatari, "l'intervento doveva essere sperimentale, non definitivo". Promotore della raccolta è Nicolò Pieroni del bar Corva: "Quando si decise di invertire il senso di marcia - dice - diedi l'okay perché sapevo che sarebbe stato un intervento provvisorio. Continuo a perdere 80 euro d'incasso al giorno. Prima ordinavo 300 paste a settimana per colazione, ora 200. In via Corva non transita più nessuno". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico