Andrea, resta il mistero sulla scomparsa. L'appello dei familiari: «Bisogna continuare le ricerche»

Andrea, resta il mistero sulla scomparsa. L'appello dei famiiari: «Bisogna continuare le ricerche»
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PORTO SANT’ELPIDIO -  Continuano gli appelli dei famigliari di Andrea Del Moro, il cinquantenne scomparso da Porto Sant’Elpidio due mesi fa. Era uscito di casa la mattina del 23 ottobre, da allora di lui non si hanno notizie. Per la famiglia non è stato un allontanamento volontario.

 


Non c’erano attriti in casa, non aveva la patente né i mezzi per allontanarsi, ha lasciato a casa il cellulare, i vestiti e in cucina la pentola con acqua e sugo per la pasta. Tutti questi elementi fanno ipotizzare qualcosa di diverso dall’allontanamento. Le sorelle e la nipote non vogliono che si spengano i riflettori sul caso. Sono state a “Chi l’ha visto?” e ospiti in altre tv locali. L’associazione Penelope è accanto alla famiglia. La nipote Jessica Tidei si appella alle forze dell’ordine: «Mio zio si è allontanato a piedi, potrebbe essere scivolato e finito in un dirupo, mi auguro di no ma le ricerche sono necessarie. Mio zio non merita di non essere cercato. Ci auguriamo che possa star bene, magari in compagnia, ma dobbiamo avere sue notizie. E non si deve dare niente per scontato».

Il cognato, l’ultimo a vedere lo scomparso dice che quel giorno era vestito come se dovesse uscire, con dei fogli o libri sotto il braccio e la carta d’identità. Non aveva con sé il cellulare. La sorella Giuseppina, il giorno dopo la scomparsa, è andata a casa di Andrea e ha trovato in cucina «tutto al suo posto, la pentola piena d’acqua e il pentolino con il sugo». Segno che il 50enne pensava di rincasare a breve. Il 50enne non ha la patente e in quanto a somme di denaro potrebbe aver preso, prima di uscire, duemila euro che la sorella Giuseppina dice di aver versato sul libretto postale della madre, deceduta 20 giorni prima dell’allontanamento di Del Moro. Il libretto è vuoto e quei duemila euro potrebbero essere serviti per raggiungere qualche località in treno o in pullman ma in questo caso perché non farsi sentire con la famiglia?



«Non viviamo finché non ci telefona» dicono le sorelle. Annalisa Loconsole, vicepresidente dell’associazione Penelope dice che «bisognerebbe controllare ai centri di assistenza fiscale» perché in uno di questi aveva detto che sarebbe andato Andrea, rispondendo al cognato. Virginia Maloni, psicologa, parla del carattere del 50enne, chiuso, riservato, «potrebbe essere incappato in qualche brutta situazione».

 

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Corriere Adriatico