Alloggi popolari, domande in calo. Ma le case continuano a mancare: cinque appartamenti a fronte di 108 richieste

Alloggi popolari, domande in calo. Ma le case continuano a mancare: cinque appartamenti a fronte di 108 richieste
PORTO SANT’ELPIDIO  - Cinque alloggi popolari assegnati contro 108 richieste arrivate in Comune. È emergenza abitativa. La risposta è al 5% rispetto alla...

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PORTO SANT’ELPIDIO  - Cinque alloggi popolari assegnati contro 108 richieste arrivate in Comune. È emergenza abitativa. La risposta è al 5% rispetto alla necessità reale. Approvata la graduatoria definitiva per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, si comprende la natura del problema. Non ci sono margini di manovra per il Comune ma neanche per lo Stato.

 

In città fortemente urbanizzate diventa difficile trovare spazi per nuove palazzine destinate a famiglie in difficoltà. Le case popolari sono concentrate al quartiere San Filippo, e sono tutte occupate. A breve saranno disponibili gli ultimi 13 alloggi di via Isola di Ponza a Marina Picena, in centro si metterà mano a un altro alloggio.

Si potrebbe trovare il modo di ristrutturare vecchi edifici abbandonati nelle zone industriali. Le istituzioni sovracomunali devono entrare in campo. Intanto i Servizi sociali stanno ragionando su come risolvere. C’è anche un mito da sfatare, quello che abbina le case popolari agli stranieri. Considerando che di cinque famiglie che hanno chiesto e ottenuto gli alloggi quattro sono formate da italiani, si capisce che la povertà non è un’etichetta da attaccare al Paese di provenienza. Si capisce che a Porto Sant’Elpidio l’integrazione è possibile e tanti commercianti, imprenditori, artigiani sono cinesi e indiani, non solo italiani. Ma la questione abitativa resta sul tavolo. Non è un problema cittadino. In Italia è così. C’è un conflitto tra casa intesa come bene di mercato e casa intesa come diritto. Il sostanzioso intervento pubblico che servirebbe sembra un sogno impossibile. A livello locale le domande sono in calo.

Ne parla l’assessore alle Politiche sociali e della famiglia Marco Traini: «Le domande sono diminuite rispetto a qualche anno fa - dice - anche in maniera sensibile ma rimane lo squilibrio tra l’offerta di alloggi disponibili e le necessità». Oltre ai 5 alloggi assegnati «abbiamo un ulteriore alloggio a disposizione - fa sapere -: abbiamo partecipato a un bando e abbiamo ottenuto il finanziamento per sistemare un immobile in via Saffi» tra via Battisti e piazza Fratelli d’Angelo. L’assessore ricorda la palazzina in via Isola di Ponza «in via di ultimazione, fine lavori prevista entro l’anno». In questo caso non è edilizia sovvenzionata ma convenzionata, è un altro bando. Il problema comunque «è ovvio – sottolinea l’assessore -: per questo stiamo ragionando su altre risorse da destinare alle fragilità, con tutte le difficoltà del caso. Cerchiamo di aiutare con altri interventi attraverso bandi, sostegni per il pagamento delle utenze, per gli affitti e per i pacchi alimentari».


«Il Comune - prosegue - ha messo a disposizione 50mila euro in più rispetto alla Regione quest’anno. In tema di politiche abitative ci siamo anche incontrati con il presidente dell’Erap». Nei giorni scorsi Massimiliano Sport Bianchini dell’Erap (la Regione ora ha eletto i nuovi vertici, ci sono anche i fermani Saturnino Di Ruscio e Sandro Vallasciani) si è incontrato con i Comuni per vedere se c’era disponibilità di immobili che l’Ente regionale per l’abitazione pubblica avrebbe potuto comprare per destinarli ad edilizia popolare ma i bandi sono scaduti e nessun Comune ha risposto.

 

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Corriere Adriatico