PORTO SANT'ELPIDIO - Una notte di follia tra la cittadina rivierasca, San Marco alle Paludi e poi l'epilogo impressionante a Tre Archi. Fanno irruzione a notte fonda al...
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Notte di follia ieri lungo la costa. Una banda di balordi mette a ferro e fuoco il centro sociale di Lido Tre Archi. vandali che, prima di andare a Lido, avevano rubato un'Ape 200 al cimitero di Porto Sant'Elpidio e una Panda a San Marco alle Paludi. Entrambi i mezzi sono serviti per la notte di bagordi. L'Ape è stata ritrovata, la Panda no.
La lunga scia di follia e devastazione prende il via alle tre di notte, in via Garda a Porto Sant'Elpidio. A quell'ora viene trafugata l'Ape di proprietà del Comune parcheggiata nello spazio antistante l'ufficio necrofori (quelli che si occupano della tenuta dei registri cimiteriali). I vandali spaccano la vetrata dell'ufficio con la mazza di legno, prendono le chiavi per aprire i cancelli, rubano la tre ruote in dotazione al custode del camposanto Umberto Beltrami.
Il mezzo è stato ritrovato ieri mattina a San Marco alle Paludi, dietro la carrozzeria Marcaccio. Senza più benzina, L'Ape era stata abbandonata in un vicolo chiuso. Vetri spaccati e, nell'abitacolo, uno spinello mezzo consumato.
Sono le quattro e la notte brava della Banda Bassotti non è finita, deve cominciare. Alla carrozzeria i teppisti rubano una vecchia Panda del 2007 e con quella scappano. Arrivano sul lungomare di Lido Tre Archi. Entrano dal lato Est al centro sociale Luigi Salvadori in via Bachelet, dove restano a gozzovigliare fino all'alba, tracannando spumante, crodini, birra, consumando gelati, patatine fritte, il dolce della festa. Una volta satolli, comincia la devastazione.
Per la Festa della Mamma il centro sociale aveva organizzato il pranzo per sessanta persone, ma l'evento ha rischiato di saltare se non fosse stato per quindici volontari che ieri mattina hanno lavorato di gran lena per rimettere tutto in ordine. Lascia di stucco l'estrema violenza e l'inspiegabile accanimento sulle cose da parte dei vandali. Entrati dal lato mare, hanno fatto il giro della struttura, passati dal portoncino aperto, forzano la serranda, sfondano il pannello di metallo e si creano un varco, attraverso quello passano. Scardinano il telaio, spaccano, rompono, buttano tutto a terra. In mille pezzi il registratore di cassa.
"E' il momento di dire basta" sbottano i responsabili del centro: Giorgio D'Ambrogio presidente, Gianni Arceci, Roberto Anfora, Franco Splendiani. A conti fatti si tratta di registrare "2 mila euro di danni alla struttura e 3 mila euro di perdite in alimenti tra: dolce, patatine, gelati andati a male, bibite consumate". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico