Porto Sant'Elpidio, allarme in pineta Si sono seccate alcune delle nuove piante

Porto Sant'Elpidio, allarme in pineta Si sono seccate alcune delle nuove piante
PORTO SANT'ELPIDIO - Quindici pini morti alla pineta Nord. Sono facilmente riconoscibili le piante dalla chioma ruggine. Non si capisce se siano stati piantati morti o si...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Quindici pini morti alla pineta Nord. Sono facilmente riconoscibili le piante dalla chioma ruggine. Non si capisce se siano stati piantati morti o si tratti di quella percentuale di rischio che aveva pronosticato Marco Cardinali, l'esperto che, per conto del comune, ha redatto il progetto di manutenzione della pineta Nord e il ripristino delle conifere danneggiate dalla nevicata del febbraio 2012.


Il progetto di Cardinali prevedeva la potatura di settanta piante, l'abbattimento di cinquanta pini pericolanti, l'estirpazione di ceppi e la messa a dimora di 350 alberi tra: pini domestici, frassini, lecci, tamerici, piantati tra la fine di novembre e dicembre. L'abbattimento dei pini d'Aleppo, quelli che rendevano la pineta Nord di Porto Sant'Elpidio unica nel suo genere, erano partiti il 10 settembre 2014.

Si era aspettato novembre, l'arrivo della stagione fredda, per mettere a dimora le nuove piante che poi erano state ancorate al terreno mediante pali tutori.

Cardinali aveva previsto "il mancato attecchimento del cinque per cento delle nuove piante". Una percentuale "minima di rischio" aveva detto l'esperto. La speranza ora è che finisca a 15 e che non ci si debba ritrovare a fare una conta in difetto dei pini domestici rimasti in piedi.

Di segnalazioni arrivate in comune da parte di cittadini preoccupati per le piante morte parlano i consiglieri Sergio Ciarrocca e Antonesio Diomedi, che rassicurano sulle sorti della pineta. Ciarrocca dice che i pini morti "sono un errore della ditta che ce li ha portati (la società cooperativa La Macchia di Genga). La ditta dovrà rimediare - aggiunge il consigliere di maggioranza - le piante morte non sono state ancora sostituite perché l'agronomo ha detto che dobbiamo scavalcare il mese di aprile, tutto rientra nella norma. I pini sono arrivati che erano già morti dentro il vaso. Abbiamo l'assicurazione fino a due anni con la ditta fornitrice". Diomedi aggiunge "siamo orgogliosi dei lavori fatti alla pineta, si sono seccate quindici piante, ma è tutto sotto controllo". A preoccuparsi, però, sono in tanti. "Sono quasi tutti a rischio i pini domestici impiantati a novembre - dice un frequentatore assiduo della pineta - quando erano stati piantati erano verdi. Gli esperti dicono che a ripiantare alberi della stessa famiglia, come nel caso dei pini, le vecchie radici creano una sostanza tossica che ammazzano le piante nuove. Infatti solo i pini domestici sono a rischio".

Un altro signore preoccupato riferisce "quando sono stati piantati i pini erano tutti verdi perfetti, assolutamente, non c'era una piantata secca. Io sono sempre in pineta e le cose le vedo. Hanno cominciato a seccarsi un mese fa i pini vicini alla strada. Il problema è che adesso si sta spandendo. La mia preoccupazione è che i pini, pian piano, si seccano tutti".


"Non è facile, questa è una cosa complessa, non si può prevedere mai come reagisce la natura" chiosa un terzo individuo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico