Blitz della polizia municipale Sigilli in via Cinque Giornate

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PORTO SANT'ELPIDIO - “Non aprite quella porta”. Un film horror l'appartamento al quinto piano di via Cinque Giornate. Orrore a Pasqua, quando il quarantaseienne Franco Scocco viene trovato morto in bagno. Ieri pomeriggio la polizia municipale è intervenuta nuovamente nella zona calda di Porto Sant'Elpidio balzata più volte agli onori della cronaca. Nel locale, il 25 febbraio, fu quasi massacrato a colpi di sciabola e katana un tunisino di 21 anni. Si è scoperto che i cinque arrestati per quell'aggressione volevano violentare la ragazza del giovane.




Da anni la zona è base di spaccio di eroina. Due settimane prima dell'aggressione al tunisino, in quell'appartamento, un'altra rissa finì a coltellate. Ma dal 25 febbraio nessuno aveva più abitato l'appartamento, che veniva utilizzato per incontri fortuiti da persone poco raccomandabili. Le forze dell'ordine non avevano più trovato gente in casa dopo l'arresto dei cinque pregiudicati. Quel locale senza luce né gas, dall'ordinanza di sgombero del sindaco emessa il 22 marzo, non era più stato frequentato, salvo il giorno di Pasqua.



All'ordinanza sulla carta non era seguita l'azione immediata delle forze dell'ordine. Costrette a intervenire dopo una morte violenta. Misure urgenti in materia di sicurezza sono state prese tardi, quando gli agenti sono saliti al quinto piano e finalmente hanno messo la serratura (che non c'era) a una porta rimasta aperta per troppo tempo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico