Coach Pancotto svela agli studenti dell’Urbani come riuscire a fare canestro nella vita

Coach Pancotto svela agli studenti dell’Urbani come riuscire a fare canestro nella vita
PORTO SANT’ELPIDIO  - Come fare canestro nella vita? Non basta il talento. Cesare Pancotto, allenatore di pallacanestro italiano, spiega ai ragazzi come si arriva alla...

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PORTO SANT’ELPIDIO  - Come fare canestro nella vita? Non basta il talento. Cesare Pancotto, allenatore di pallacanestro italiano, spiega ai ragazzi come si arriva alla vittoria. Ad ascoltarlo gli studenti del liceo sportivo del Polo Urbani di Porto Sant’Elpidio, l’istituto superiore in via Legnano. 

 


«Ho avuto l’onore di allenare tantissimi giovani e tutti dicono sono qui per vincere. Questo è un modo di dire, deve diventare un modo di essere. Mi piace la cultura della vittoria, mi piace anche il sacrificio da fare per arrivarci. Il talento va sviluppato» sottolinea Pancotto. Dal velocista Mennea al cestista LeBron James celebre la frase «amo sudare per ottenere ciò che amo» fino a Michael Jordan, la leggenda del basket americano, Pancotto porta esempi pratici e arriva al dunque. «Non si può ottenere una vittoria senza sacrifici - avverte il coach - il sacrificio non è quello del giorno della partita, è quello di tutti i giorni. Bisogna allenarsi con costanza». Le regole da rispettare sono tante, le rinunce sono necessarie, il gioco di squadra è un modo di essere. Tutto questo emerge nell’ora di lezione pratica ai ragazzi. Incalzato dal professor Francesco Guerrieri, Pancotto confronta gli anni ‘70/’80 ad oggi. Rileva i cambiamenti che ci sono stati, nella tecnica, nella moda. Siamo passati dalle Converse All Star a scarpe ben più performanti. Un po’ come il passaggio dal telefono a gettone al cellulare. Tutto cambia in velocità e l’importante è stare al passo. 


«Fra un po’ i giocatori saranno tutti super atleti. Siamo passati dai 10 secondi per superare la metacampo agli 8 secondi. Sono i giocatori a cambiare le regole del gioco, il cambiamento è generazionale. Non demonizziamo l’atletismo. Con i social media poi ci sono tante possibilità per migliorare». Come fa l’allenatore a motivare un atleta? «Deve conquistare la sua stima». La capacità di mettersi in gioco Pancotto la spiega così: «Ai giovani dico “avete diritto di sbagliare, provate senza paura. Se chiudete la porta all’errore, vi siete tagliati fuori dal successo in partenza». Perle di saggezza valide non solo per lo sport. La competizione, le differenze cui guardare come a risorse, la preparazione, la famiglia: «Devo dire grazie a mia moglie ai miei figli, non mi hanno mai fatto pesare il fatto di dover cambiare spesso città velocemente». 

 

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Corriere Adriatico