Vietata la vendita la sera degli alcolici d’asporto ma i commercianti rimangono scettici

Vietata la vendita la sera degli alcolici d’asporto ma i commercianti rimangono scettici
PORTO SAN GIORGIO -  Vietata la vendita di alcolici da asporto, la Confcommercio è «Soddisfatti a metà». Scongiurata infatti la chiusura anticipata...

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PORTO SAN GIORGIO -  Vietata la vendita di alcolici da asporto, la Confcommercio è «Soddisfatti a metà». Scongiurata infatti la chiusura anticipata dei locali, l’ordinanza è efficace da oggi ed è valida fino al 30 ottobre. Ma sa di palliativo nei confronti di un problema molto più complesso come quello della rissa di due settimane fa.

 


Firmata l’ordinanza - definita dal sindaco Loira «figlia del confronto con prefettura e commercianti» - che mira a tutelare i cittadini ma penalizza la categoria. «L’ordinanza, al fine di tutelare vivibilità e attività - si legge nel comunicato del Comune -, vieta la vendita per asporto, dalle ore 20 alle 6 del giorno successivo, di bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine e metallo, o in altro materiale potenzialmente utilizzabile come strumento per offendere o turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico. Vietata anche la vendita al dettaglio, per asporto, di bevande alcoliche e superalcoliche in qualsiasi contenitore. È consentita la consumazione delle bevande, anche alcoliche, all’interno dei pubblici esercizi e nelle aree esterne contigue. E’ sempre fatta salva la vendita con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per attività di confezionamento che di trasporto. Dalle ore 20 alle 6 del giorno successivo è vietato consumare bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione nelle aree pubbliche o aperte al pubblico e di detenere qualsiasi genere di contenitore di vetro, lattine o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere».



L’associazione di categoria poi ieri è tornata in sala consiliare con gli operatori. Si è detta soddisfatta ma a metà. «L’eventuale chiusura non sarebbe stata utile: né alla città, né agli operatori, né avrebbe svolto funzione di deterrente alla delinquenza - sostiene la referente di Confcommercio Teresa Scriboni -: così però si penalizzano pizzerie d’asporto, gastronomie, generi alimentari e le famiglie per bene: non potranno acquistare nemmeno una birra. Un provvedimento che ci lascia scettici».

 

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Corriere Adriatico