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PORTO SAN GIORGIO - Valerio Vesprini si appresta a scegliere la giunta. Scioglierà le riserve a breve ma ancora non è dato sapere con quali criteri il neo sindaco stia ragionando al fine di comporre la squadra. Forse, potrebbe premiare la fedele Carlotta Lanciotti e attribuirle la carica di vicesindaco, oltre all’assessorato al Sociale per il quale sembrerebbe tagliata, visti gli studi attinenti. Di certo, il consenso del 25% ottenuto dalla lista politica Insieme, con all’interno esponenti di Lega, FdI e Udc, avrà il suo peso del quale Vesprini dovrà tenere conto.
Il numero
Fra i nodi da sciogliere, uno su tutti, il ruolo da attribuire a Fabio Bragagnolo, che ha ottenuto 299 voti, il quale per la verve e i modi diretti, forse non si sente adatto al ruolo di assessore ma - dopo anni e anni nella pubblica assise - non disdegnerebbe quello di presidente del Consiglio.
I dubbi
«L’unica cosa che mi è dispiaciuta - riprende - è stato sapere che in molti si sono sbagliati a indicare la preferenza. E giusto questa mattina (ieri, ndr), in sei persone mi hanno detto che non sono potuti andare a votare... sennò non so quanti voti avrei preso». Bragagnolo si è sempre detto sostenitore del bene della città. «Non mi sto vantando: già la prima volta che mi candidai nel 1998 con Forza Italia, presi 101 voti. Subito dopo sono diventato civico e ho fondato un gruppo sangiorgese perché ho potuto constatare che la politica non era al servizio del cittadino e ho capito che questo non faceva per me. Da allora non ho voluto più far parte di un partito. Continuo a pensare che a livello comunale, servano persone al servizio dei cittadini. Questa tornata elettorale mi ha dato ragione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico