Bragagnolo recordman nelle preferenze: «I miei 299 voti? Francamente potevo fare anche di più»

Bragagnolo recordman nelle preferenze: «I miei 299 voti? Francamente potevo fare anche di più»
PORTO SAN GIORGIO - Valerio Vesprini si appresta a scegliere la giunta. Scioglierà le riserve a breve ma ancora non è dato sapere con quali criteri il neo sindaco...

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PORTO SAN GIORGIO - Valerio Vesprini si appresta a scegliere la giunta. Scioglierà le riserve a breve ma ancora non è dato sapere con quali criteri il neo sindaco stia ragionando al fine di comporre la squadra. Forse, potrebbe premiare la fedele Carlotta Lanciotti e attribuirle la carica di vicesindaco, oltre all’assessorato al Sociale per il quale sembrerebbe tagliata, visti gli studi attinenti. Di certo, il consenso del 25% ottenuto dalla lista politica Insieme, con all’interno esponenti di Lega, FdI e Udc, avrà il suo peso del quale Vesprini dovrà tenere conto.

 

 
Il numero
Fra i nodi da sciogliere, uno su tutti, il ruolo da attribuire a Fabio Bragagnolo, che ha ottenuto 299 voti, il quale per la verve e i modi diretti, forse non si sente adatto al ruolo di assessore ma - dopo anni e anni nella pubblica assise - non disdegnerebbe quello di presidente del Consiglio. Altri due candidati che hanno ottenuto consensi significativi sono Lauro Salvatelli, ex assessore radicato nel mondo dell’associazionismo e dello sport, e Fabio Senzacqua che potrebbe avere un ruolo cruciale come rappresentante della marineria. «Io sono a disposizione - dice Bragagnolo -: non voglio creare problemi di alcun tipo. Il mio unico obiettivo è che questo paese rinasca». Ma sulla responsabilità della decisione è altrettanto chiaro: «È Valerio che deve decidere, il riconoscimento deve venire da lui. Se serve sono disposto anche a fare un passo indietro. Non si sa ancora se Teresa Scriboni (con lui nella lista Onda Sangiorgese, che ha preso il 9% di voti ndr) riesca a entrare come assessore. Quello che mi auguro è che ogni tassello vada al posto giusto. Se le cose dovessero andare a buon fine, sia per Teresa che per me, mi potrei accontentare. La mia unica ambizione è quella di mettermi al servizio della comunità». Sull’ipotesi di ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio, non nega: «Certo, mi piacerebbe ma me la potrei giocare con Petrozzi». Se si aspettasse un exploit di voti simile, ha spiegato: «Conosco tantissima gente e posso dire che nel tempo i voti sono sempre aumentati. Ne ho avuto sentore quando avrei voluto lasciare la politica ma invece tutti mi dicevano di continuare perché sono uno che lotta, e questo mi ha dato la carica. Sono uno che quando decide, parte e nella mia vita ho sempre cercato di raccogliere il massimo».


I dubbi


«L’unica cosa che mi è dispiaciuta - riprende - è stato sapere che in molti si sono sbagliati a indicare la preferenza. E giusto questa mattina (ieri, ndr), in sei persone mi hanno detto che non sono potuti andare a votare... sennò non so quanti voti avrei preso». Bragagnolo si è sempre detto sostenitore del bene della città. «Non mi sto vantando: già la prima volta che mi candidai nel 1998 con Forza Italia, presi 101 voti. Subito dopo sono diventato civico e ho fondato un gruppo sangiorgese perché ho potuto constatare che la politica non era al servizio del cittadino e ho capito che questo non faceva per me. Da allora non ho voluto più far parte di un partito. Continuo a pensare che a livello comunale, servano persone al servizio dei cittadini. Questa tornata elettorale mi ha dato ragione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico