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PORTO SAN GIORGIO - Salvare le tamerici. Sono cresciuti di giorno in giorno i numeri della raccolta firme che ha per oggetto la salvaguardia delle piante presenti sullo sparti traffico del lungomare Gramsci sud, le quali in base al nuovo progetto di lungomare, dovrebbero sparire.
Numeri in crescita per la petizione, lanciata dai comitati cittadini. In questo week end si è arrivati alle mille sottoscrizioni per una causa che vuole pensare alla città attraverso l’ambientalismo. I comitati: «Siamo soddisfatti. Poi vedremo il da farsi». La sottoscrizione è stata lanciata una settimana fa dalle seguenti associazioni: Comitato per la mobilità dolce, Comitato per la salvaguardia di viale Cavallotti e del verde di Porto San Giorgio, FIAB Costa Macerata-Fermo, Italia Nostra Fermo, Legambiente Fermo, Società Operaia.
Volevano dare un segnale di cambiamento che non tralasciasse il fattore ambientale. «Desideri anche tu un lungomare più bello e vivibile? -si legge all’interno dello spazio su change.org- l’amministrazione Comunale di Porto San Giorgio sta approvando in questi giorni un progetto di rifacimento del lungomare sud (dal Porto alle Canossiane) che prevede il complesso e costosissimo espianto delle oltre 50 tamerici, che da più di mezzo secolo assicurano ombra e decoro, con una altissima probabilità che esse muoiano.
Le associazioni firmatarie hanno da mesi denunciato questi errori grossolani, elaborando una dettagliata proposta alternativa che lascia le tamerici dove sono. Adesso - conclude il comitato
Secondo i comitati, la soluzione alternativa sarebbe lasciare lo spartitraffico, chiudere la corsia a est lasciandola solo per la ciclabile ed i pedoni e lasciare l’attuale corsia esistente ad ovest, per il transito dei veicoli da nord a sud, con parcheggi auto solo su un lato. Questa sarebbe la soluzione sulla quale i comitati battono da tempo, auspicando un recupero si parcheggi più a sud, in via piazza Napoli. «La raccolta firme sta andando bene -hanno detto dal Comitato per la mobilità sostenibile- siamo soddisfatti. Poi vedremo se l’amministrazione dimostrerà sensibilità in merito alle firme. La nostra petizione naturalmente serve a far capire che quelle piante non vanno eliminate ma preservate in quanto sono parte preziosa del patrimonio arboreo della città». Si attende dunque l’evoluzione che potrà avere la petizione, in termini di confronto con gli amministratori. Il comitato si è detto soddisfatto del numero di firme raggiunte fino ad ora. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico