Toh, chi si rivede, i turisti stranieri in spiaggia: «Ma sono scrocconi, non pagano i lettini»

Toh, chi si rivede, i turisti stranieri in spiaggia: «Ma sono scrocconi, non pagano i lettini»
PORTO SAN GIORGIO - La stagione turistico balneare è nel suo clou e la spiaggia è da monitorare continuamente, anche per chi si appropria dei lettini, durante il...

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PORTO SAN GIORGIO - La stagione turistico balneare è nel suo clou e la spiaggia è da monitorare continuamente, anche per chi si appropria dei lettini, durante il giorno. Resta un altro problema, quello dei controlli notturni in spiaggia. A parlarne sono due fra gli stabilimenti più storici della zona.

 

I controlli

Allo chalet Bagni Luisa all’ingresso c’è una porta aperta che vuole essere il benvenuto al mare. Lo chalet storico di Luisa Pennacchietti, ora è gestito dalla figlia: «Un’estate tranquilla -ha spiegato-Abbiamo molti olandesi e belgi, che sono qui perché hanno acquistato terreni per costruirvi casa. La stagione è partita discretamente. Quest’anno abbiamo più turisti stranieri, rispetto agli altri anni. Solo che al volte non pagano il lettino. Vengono al mare, passano dalla spiaggia e si mettono sui lettini. Spesso dobbiamo essere noi a fargli notare che devono pagare il servizio. O ci pagano anticipatamente o li mandiamo via». Come intrattenimento, ha spiegato la figlia della titolare «quest’anno abbiamo programmato 4 serate sulla spiaggia, con la musica soul e vintage di Vincent. L’anno scorso, come nostro primo anno, era stata proprio un’avventura non si sapeva come sarebbe andata. Invece è andata bene. Quest’anno siamo tutti un po’ più preparati».

Le presenze

In un altro stabilimento storico, il Cavalluccio Marino Maria Teresa Silenzi ha spiegato: «La stagione, rispetto al 2020 è partita più a rilento. L’anno scorso a luglio c’erano più presenze. Il ristorante si riempie ma durante i weekend, già dalle 9 di mattina, durante la settimana si lavora poco o niente. Come stranieri, quest’anno ho notato la presenza di americani che non c’erano gli scorsi anni. Noi apriamo solo gli ombrelloni di chi è presente e facciamo una sanificazione molto rigida». La titolare, oltre ad essere stata una delle prime ad introdurre la vigilanza privata di notte, ha partecipato anche alla vigilanza condivisa ma pare che alcuni problemi, per la gestione del servizio, restino: «Il problema è che i vigilantes non essendo pubblici ufficiali, non possono identificare le persone e quindi non possono emettere sanzioni. Dovrebbero essere nominati a questa funzione dal comandante dei vigili urbani, farebbe da deterrente. Se venisse fatta qualche multa ai ragazzini, in spiaggia di notte, qualcosa cambierebbe».

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Corriere Adriatico