Porto San Giorgio, malore in acqua Minorenne salvata dal bagnino

Porto San Giorgio, malore in acqua Minorenne salvata dal bagnino
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PORTO SAN GIORGIO - Nuovo soccorso in mare, ieri mattina, per gli “angeli rossi” della Cooperativa Delta di Confcommercio Marche Centrali. Ad avere problemi, intorno alle 12.30, è stata una ragazzina minorenne di origini polacche, al largo dello chalet Koko Beach. Mentre si trovava in acqua insieme alla sorella, a poco più di 25 metri dalla battigia, nei pressi degli scogli, è stata colpita da un attacco di panico. In seguito allo spavento si è morsa la lingua e si è ferita. Notandola in difficoltà, Valerio Cencetti, il bagnino di turno, si è subito tuffato e la ha riportata a riva in pochi minuti. 


La ragazzina, rimasta sempre cosciente, non ha bevuto e, una volta messa in posizione di sicurezza a riva, è stata soccorsa dai sanitari del 118, chiamato per via della ferita alla lingua e per la crisi di panico. Fortunatamente per la giovane, nessuna conseguenza. «Se si viene colti da momenti di forte paura – consiglia il coordinatore dei bagnini di salvataggio, Stefano Cencetti – se si riesce è bene non lasciarsi prendere ancora di più dal panico. E’ raccomandabile, se possibile, di mantenere il sangue freddo ed urlare, sbracciarsi, fare qualunque cosa suggerisca l’istinto per farsi notare dai bagnini». Questi ultimi, durante questa stagione ancora non finita, hanno comunque dimostrato grande professionalità ed attenzione, tuffandosi immediatamente appena hanno visto persone in difficoltà. 

Per evitare malori, i consigli sono sempre gli stessi: mai fare il bagno appena mangiato o se si è troppo accaldati, si rischiano congestioni o choc termici al corpo. Stesso rischio se si va in acqua appena bevuta una bibita ghiacciata. Tuttavia c’è un’altra raccomandazione che Stefano Cencetti, a nome di tutti i bagnini di salvataggio, non si stanca mai di fare. «Siamo contenti di aiutare i bambini che si perdono – spiega – ma anche i genitori dovrebbero fare la propria parte e non perderli mai di vista. Io stesso negli ultimi giorni ho dovuto chiamare più volte la Publicentro, il servizio di filodiffusione sulla spiaggia, per poter rintracciare bimbi o genitori». 

Le statistiche parlarno chiaro, i bambini che si perdono sono circa 4 o 5 in media al giorno. E i rischi sono dietro l’angolo. I bagnini spiegano che i più piccoli possono perdere l’orientamento, e magari finire in acqua o in mani di soggetti poco raccomandabili. «E’ per questo – chiude Cencetti – che ripeteremo all’infinito che al mare, se si è con i figli, i primi occhi devono essere per loro». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico