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PORTO SAN GIORGIO - Porto, è di nuovo emergenza. Preoccupano le condizioni dell’imboccatura del porto. Durante lo scorso weekend, come abbiamo riportato nell’edizione di ieri, una barca a vela intenta a rientrare per ormeggiare è rimasta bloccata all’ingresso del porto.
Il problema dell’insabbiatura del fondale in corrispondenza del canale e dell’azione delle correnti torna a essere prepotentemente un tema caldo, dopo una serie di interventi (alcuni d’emergenza e altri pianificati) che sarebbero dovuti servire al ripristino della profondità del canale e alla sua transitabilità da parte dei natanti.
Durante gli scorsi anni, il fenomeno aveva finito per causare un disagio talmente forte da costringere molti armatori a trasferirsi in altri porti, come quello di Civitanova o San Benedetto, con notevoli problemi di ordine organizzativo.
L’episodio di sabato sera, dopo una gita in barca di un giorno da parte di un gruppo di 12 persone di cui due membri dell’equipaggio, fa tutt’altro che ben sperare. Necessario l’intervento da parte del Marina e diverse manovre per spostare il natante e riuscire a mettere in sicurezza i passeggeri che nel frattempo erano rimasti bloccati a bordo. Purtroppo le condizioni sia del meteo che del mare influenzano non poco anche le manovre in ingresso e in uscita. Dopo le manovre da parte degli ormeggiatori del Marina, che hanno impiegato circa un’ora, il timoniere è riuscito a ormeggiare il natante.
Per quanto riguarda il dragaggio dell’imboccatura del porto, sono stati già spesi 450mila euro di fondi regionali per il ripristino della profondità del canale che ne garantisca la transitabilità in sicurezza. Dopo gli interventi più recenti, che risalgono a inizio estate, altri interventi saranno previsti e programmati nel futuro più prossimo e dovranno tenere conto anche di questi ultimi e imprevedibili disguidi.
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Corriere Adriatico